MILLA PRANDELLI
Cronaca

Sos istruttori: "Per noi è la fine"

La chiusura delle palestre e la sospensione degli allenamenti mette in ginocchio le società sportive amatoriali

di Milla Prandelli

I proprietari e gestori delle palestre bresciane e gli istruttori esperti in sport da contatto protestano contro il Governo, increduli di fronte alla decisione di chiudere le palestre, definita con l’ultimo decreto emesso da Palazzo Chigi il 24 ottobre.

"Il provvedimento è completamente ingiusto dacché le palestre dal primo di giugno si sono adeguate ai decreti allora vigenti, investendo in soldi e in tempo. In questi mesi abbiamo rispettato e fatto rispettare in modo maniacale le direttive. Quando ci hanno vietato il contatto fisico lo abbiamo interdetto agli atleti. Prima abbiamo lavorato con coppie fisse per 15 giorni, gli accessi sono stati sempre registrati e i protocolli d’ingresso rispettati – spiega Luca Roncali, 40 anni, istruttore di kickboxing e gestore della palestra Franciacorta Fight and Fitness di Gussago – i nostri atleti entravano negli spogliatoi in modo contingentato e non potevano fare la doccia. Toglievano le mascherine solo durante l’allenamento. È stata dura ma lo abbiamo fatto. Ora questo. Non è giusto".

Luca Roncali ha da ridire anche sulla decisione di continuare con l’allenamento e le competizioni dei professionisti. "Lo sport è tale per tutti – dice – per questo motivo i miei atleti professionisti non si alleneranno e non faranno competizioni. Gli amatori devono avere gli stessi diritti. Nelle norme base del Coni si dice che le palestre non devono fare politica o avere appartenenza religiosa. Bene. Io credo pure che non debbano fare differenze".

La pensa diversamente Giorgio Oprandi, Maestro di Judo sul lago d’Iseo. Quattro dei suoi atleti parteciperanno agli italiani. "Lo abbiamo deciso insieme – spiega – per dare coraggio anche agli altri. Se uno di noi fa bene, lo facciamo a tutti. Siamo un gruppo e la vittoria di uno è quella di tutti. Certo spiace che chi non fa competizioni nazionali non possa allenarsi. Per quanto riguarda il discorso più generico relativo alle palestre, stiamo soffrendo dal 23 febbraio. Quando abbiamo ricominciato a giugno, abbiamo avuto più da fare per seguire i Dpcm e le norme della federazione che altro. In pratica abbiamo potuto allenarci al judo solo nei mesi di luglio e settembre, quando siamo ripartiti molto bene, dopo aver speso molti soldi. Abbiamo dovuto motivare i ragazzi e le famiglie, incentivare i bimbi a lavorare anche in assenza di gare. A ottobre sono cominciati di nuovo i problemi. Ora è un disastro".

Non va meglio per i personal trainers. "Noi lavoriamo con clienti singoli – spiega M.P., personal trainer di Trenzano che conta tra i suoi clienti diversi vip –: se il cliente non ha a casa la propria palestra ed è disposto a lavorare online, è chiaro che non lavoreremo più. L’ultimo è per me il “decreto distruggi personal trainer“".