
Brescia, 18 marzo 2023 – “Il mio successo forse dipende dal fatto che io cerco di vedere come vedono le persone semplici: una cosa fa schifo, per esempio il finto Bigio che è in piazza della Vittoria, fa oggettivamente schifo". Sferzante come è nel suo stile, Vittorio Sgarbi non ci va tanto per il sottile. Arrivato a Brescia, al cimitero Vantiniano per l’anteprima del monumento alle vittime del Covid dell’artista bresciano Giuseppe Bergomi, a cui è legato da una lunga amicizia, il sottosegretario alla Cultura ha spiazzato tutti riaccendendo i riflettori sul Bigio, alias “L’era fascista”, la statua di Arturo Dazzi la cui ombra incombe da anni su piazza Vittoria. Emblema dell’epoca fascista e dei suoi ideali, fu rimossa nel 1945 dal piedistallo di piazza Vittoria.
Sulla possibilità di una sua ricollocazione al posto originario il dibattito è tutt’altro che sopito ed è tutt’altro che esclusivamente artistico–culturale. Per questo, la boutade di Sgarbi (con riferimento alla statua di Mimmo Paladino ora presente sul piedistallo di piazza Vittoria) ha fatto sollevare gli occhi al cielo a qualcuno tra i presenti, in particolare la vicesindaca Laura Castelletti e assessora alla Cultura (candidata in corsa per il post-Del Bono).
"Montare il Bigio di un tempo – ha sottolineato Sgarbi - è un fatto ideologico complesso, che però potrebbe rientrare in un perdono generale, non del fascismo ma dell’arte che ha lavorato in quel tempo. D’altra parte abbiamo perdonato Pirandello e Marconi, perché non perdonare Dazzi? Per il resto è evidente che qualcuno potrà avere anche giustificato l’opera post cubista perché occupa uno spazio nella città che occupava, come dire, l’opera innominata, cancellata, una rimozione, ma che vive". Nel suo discorso, Sgarbi ha elogiato la città, sottolineando che "a Brescia c’è ordine, misura, civiltà, bellezza", citando la mostra di Ceruti, ma anche la questione dello stadio ("sono d’accordo con l’assessore Muchetti che non vuole abbattere lo stadio"). In conclusione l’auspicio: "Mi auguro che appena se ne va l’attuale sindaco (Del Bono, eletto in Regione, ndr) si risolva il tema del Bigio, che si metta lì un Bigio dipinto di rosso, e serva ad eliminare questa antica questione".