Serle, condannato per aver ucciso ladro: "Non è stato un incidente"

Depositate le motivazioni della sentenza di condanna a nove anni e quattro mesi nei confronti di Mirko Franzoni

Rilievi dei carabinieri a Serle (Fotolive)

Rilievi dei carabinieri a Serle (Fotolive)

Serle (Brescia), 2 febbraio 2018 - Sono state depositate dalla Corte d'Assise di Brescia le motivazioni della sentenza di condanna a nove anni e quattro mesi nei confronti di Mirko Franzoni, il 33enne di Serle che nel dicembre del 2013 uccise con una fucilata un  26enne albanese responsabile insieme a un complice del tentato furto nell’abitazione del fratello di Franzoni. "Non è stato un incidente come vuol far credere l'imputato", hanno scritto i giudici.

"Tra le certezze emerse - scrive la Corte - c'è che Mirco Franzoni quella sera ha esploso non un colpo di fucile bensì due. Il primo probabilmente in aria per spaventare i ladri in fuga e il secondo all'indirizzo di Eduard Ndoj, ucciso". Per la Corte bresciana: "Nel decidere di affrontare i ladri con un fucile Mirco Franzoni ha posto in essere un'azione gravemente azzardata di stampo venatorio, probabilmente indotta dalla consuetudine e dimestichezza con l'uso delle armi e forse anche, da un autoctono fattore culturale giustizialista". Stando alla sentenza, "Franzoni nel compiere una valutazione tra due interessi, il recupero della refurtiva di cui peraltro non era il titolare e l'integrità fisica della vittima, ha consapevolmente privilegiato il primo a discapito del secondo, trascurando l'abissale divario esistente tra valori per loro natura non assimilabili e finendo così con il sopprimere una vita umana".