Scontro sul corteo del pride. Bergamo toglie il patrocinio

Il Comune chiede le bandiere di Israele, gli organizzatori si rifiutano "Preveniamo disordini", tante associazioni difendono la Palestina.

Scontro sul corteo del pride. Bergamo toglie il patrocinio

Scontro sul corteo del pride. Bergamo toglie il patrocinio

No alle bandiere israeliane nel corteo del Pride? Il Comune di Bergamo revoca il patrocinio. La manifestazione per i diritti delle persone Lgbtqia+ di quest’anno ha deciso di schierarsi apertamente a sostegno del popolo palestinese. Per il Comune, così, "l’associazione ha trasformato l’iniziativa da evento a favore dei diritti civili, in una manifestazione a favore del popolo palestinese". Quindi, niente più patrocinio per la manifestazione in programma il 15 giugno. "Accuse pesanti e infondate" secondo l’Organizzazione di volontariato Bergamo Pride, che ha replicato all’amministrazione. "Bergamo Pride ripudia totalmente e in ogni sua forma l’antisemitismo e ogni sua manifestazione, come testimoniato dallo stesso documento politico siglato mesi fa". L’associazione spiega così la scelta del veto alle bandiere israeliane: "Data la comunicata e confermata presenza in piazza di numerose associazioni e partiti a sostegno del popolo palestinese, Bergamo Pride ha voluto prevenire disordini di qualsiasi sorta provocati dall’esposizione di vessilli riconducibili allo Stato di Israele, stato occupante al centro di numerose e legittime polemiche, e non al fatto di essere persone di religione ebraica, che non sono mai state citate come persone mal volute all’interno del corteo di Bergamo Pride, anzi". Nessun passo indietro rispetto alla scelta fatta. "Bergamo Pride non retrocede di un passo sulla propria posizione. Anzi, esorta le altre associazioni e gli altri pride a fare lo stesso".