
CRUDELTÀ La bufala che circola in Rete e che accosta, cercandone la somiglianza, il volto di Salvini a quello di Pezzulo facendo credere che il politico sia stato vittima di un attacco
Travagliato, 1 dicembre 2016 - Non solo William Pezzulo è stato sfregiato con l’acido, soffre le pene dell’inferno e di dolori atroci ogni giorno, ha perso la vista e non riesce a uscire di casa solo. Da qualche giorno in rete gira una sua fotografia usata per fare propaganda politica in vista del prossimo referendum. Tale Filippo R., difatti, ha postato sul gruppo “Salvini Premier” una immagine che ritrae da una parte il leader leghista Matteo Salvini e dall’altra William Pezzulo pochi giorni dopo essere stato aggredito con l’acido muriatico da Elena Perotti, la sua ex fidanzata, che è stata aiutata da un complice. Nel post si legge: “Le risorse della Boldrini”. E sotto: “Salvini aggredito con l’acido dopo un comizio”. Un amico ha pensato di girare il materiale a Pezzulo, che nonostante veda pochissimo e solo da un occhio è riuscito a capire di cosa si tratta.
«Non ho parole di fronte a un comportamento simile – dice William – non solo mi è stata rovinata la vita, ora mi prendono anche in giro. Che cosa ho fatto per meritare questo? Il fatto che una persona si permetta di creare un post del genere mi fa rabbrividire: ma non per il politico raffigurato, perchè chiunque ci fosse al fianco per me sarebbe stato lo stesso. È solo una cattiveria inaudita. I tanti sostenitori e amici di William ieri si sono improvvisati investigatori e sono risaliti al Filippo R. che ha pubblicato e poi rimosso il post. Ne hanno anche messo online la fotografia, invitandolo a contattare il travagliatese per chiedergli scusa.
Intanto William vuol sporgere denuncia alla polizia Postale. Il suo calvario sembra non finire. «Proprio ieri ne ho saputa un’altra – dice – mi è stata inviata la fotografia della donna che mi ha devastato il corpo. E’ ritratta in un posto buio con degli schermi tv. Sembra un locale. Si vede che si divertiva. Non entro nel merito della causa civile per l’affidamento dei suoi figli, ma vorrei però fare presente che gli unici momenti in cui io, la vittima, esco, è per fare visite mediche o per andare a un corso di computer per ipovedenti. Lei si diverte».