REDAZIONE BRESCIA

Ricorso a Mattarella contro il polo logistico

L’iniziativa è del circolo. Barbariga, del coordinamento. Basta veleni e degli altri. gruppi ambientalisti

Stanno pensando ad un ricorso straordinario al presidente della Repubblica gli ambientalisti dei circoli di Legambiente di Chiari, Orzinuovi, Barbariga ed il coordinamento Basta veleni, che domani, dalle 18, sarà in piazza per dire no al nuovo polo logistico di Chiari.

I lavori, in realtà, sono già partiti e non ci sono più gli estremi per tornare indietro.

"Per questo stiamo valutando il ricorso straordinario al Capo dello Stato – spiega Gabriele Pellegrini, del circolo di Barbariga – è l’unica strada possibile rimasta". Il presidio informativo, che si terrà in piazza Martiri della Libertà di Chiari, servirà soprattutto a sollevare il tema della cementificazione di terreni agricoli, che portano non solo al consumo di suolo, ma anche alla sua impermeabilizzazione, aumentando il rischio idrogeologico.

"Il polo di Chiari copre circa 200mila mq, 60 campi agricoli cementati – evidenzia Pellegrini – il punto è che non è l’unico nella zona. A inizio agosto, un presidio simile era stato fatto nella vicina Roccafranca, perché nel Comune è in itinere una variante al Pgt che prevede la realizzazione di un altro polo logistico, sempre con queste dimensioni". I due progetti seguono quello di Castrezzato, dove è stato ultimato un altro mega polo logistico e si affiancano a quello che dovrebbe sorgere a Calcio (il terzo nel Comune), nella pianura bergamasca. Qui, in particolare, Legambiente, Friday for Future Bergamo, Italia Nostra con il supporto di numerose associazioni della bassa pianura bergamasca hanno fatto ricorso al Tar. "Sembra che si ripeta la storia già vissuta con i centri commerciali – commenta Franco Ferrandi, presidente del circolo Legambiente valle dell’Oglio – vengono costruiti questi poli logistici, che poi fra qualche anno resteranno cattedrali nel deserto". Meglio sarebbe, per gli attivisti, lasciare spazio ad iniziative imprenditoriali più qualificanti, che creino lavoro e opportunità di lavoro ‘di qualità’. "Non possiamo che rammaricarci profondamente di questo scenario – conclude Pellegrini – che va contro la rigenerazione urbana, il riuso del costruito. Auspichiamo che chi può, riesca a fermarsi in tempo, anche alla luce della legge regionale per il contenimento del consumo di suolo".

Federica Pacella