Brescia, raggirano un amico disabile: condannati

Due giovani approfittano del suo stato di fragilità per farsi comprare 7 telefonini e smartphone di ultima generazione

Palazzo di giustizia di Brescia

Palazzo di giustizia di Brescia

Brescia, 5 maggio 2022 - Condannati a 2 anni (pena detentiva sospesa). E al pagamento di una provvisionale di 5mila euro ciascuno. Così si è concluso ieri il dibattimento per due giovani di Borgosatollo, tra i 20 e i 30 anni, finiti sul banco degli imputati per circonvenzione di incapace. Il giudice Carloernesto Macca ha sposato in toto la tesi della Procura, che aveva chiesto di infliggere due anni. Stando all’accusa i ragazzi, consapevoli della fragilità di un amico affetto da ritardo mentale, si sono approfittati della sua ingenuità e, sfruttando la sua identità, hanno comprato smartphone a raffica a suo nome intestando le spese pazze a lui.

I fatti contestati risalgono alla fine del 2016 quando la vittima, un’invalidità al 70%, aveva 20 anni. Gli amici avrebbero usato i suoi documenti per comprare alla Wind del centro commerciale Frecciarossa di Brescia 7 telefoni, tra Galaxy e Iphone, attivando contratti e inducendolo ad aprire un conto corrente presso Ubi Banca. "Erano miei amici, uscivo sempre con loro - aveva raccontato la parte offesa in aula - mi avevano chiesto un favore e io ho accettato per gentilezza, senza pormi domande". Il saldo della “gentilezza“ si era poi presentato a casa del giovane sotto forma di un’esorbitante fattura di 3mila euro. Preoccupato dalla scoperta, correlata al rinvenimento contestuale in un cassetto di numerose Sim e contratti telefonici intestati al figlio, il padre del ragazzo ha avviato accertamenti, scoprendo l’esistenza di un conto corrente bancario a suo nome. Per il genitore una vera stranezza, dal momento che Luca - nome di fantasia - non sapeva dare valore al denaro e per questo non lo maneggiava.

Gli imputati hanno negato: "Con Luca andavamo in discoteca, a mangiare, a bere - ha riferito in udienza uno dei due -. Ci sembrava un ragazzo normalissimo. Insieme a un altro amico era stato lui a propormi di acquistare telefoni perché aveva urgente bisogno di contanti. Per realizzare subito la cifra mi disse che del pagamento a rate si sarebbero fatti carico loro in un secondo momento. Così ho accettato, mi sono fidato. Io ho 5 fratelli e ho comprato 4 smarphone". Per l’avvocato Federico Letinic, che con il collega Alessandro Magoni assiste la parte civile, è un’enorme bugia: "Assurdo prospettare che il mio assistito facesse affari col commercio abusivo di smartphone quando aveva un amministratore di sostegno e la psichiatra ha accertato che fosse suggestionabile, manipolabile e incapace di gestire il denaro. E’ chiaro che i due avessero un piano a suo danno". Al contrario per la difesa, che aveva chiesto assoluzioni, non c’è stato alcun raggiro, né tantomeno la consapevolezza del ritardo mentale. Il giudice non ha loro creduto.