Brescia, 29 settembre 2023 - L'ex eurodeputato Antonio Panzeri, considerato la mente del cosiddetto Qatargate, il presunto scandalo di corruzione che ha coinvolto il Parlamento europeo, è stato rilasciato sotto condizioni. Lo riferisce la procura federale del Belgio, precisando che non potrà lasciare il Belgio né avere contatti con gli altri indagati. Arrestato il 9 dicembre scorso, Panzeri si trovava ai domiciliari dal 6 aprile dopo quattro mesi passati in carcere. Il 17 gennaio aveva patteggiato con la giustizia belga una pena ridotta a un anno di reclusione in cambio delle sue confessioni.
La Camera di consiglio del tribunale di Bruxelles ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Panzeri, senza obiezioni da parte della procura federale. "La giustizia belga - fa sapere il portavoce della procura, Eric Van Duyse - non considera più necessaria la detenzione” dell'ex eurodeputato, che tuttavia resta “a tutti gli effetti indagato fino alla chiusura delle indagini preliminari”.
Nel gennaio scorso Panzeri - accusato di corruzione, riciclaggio e di essere a capo di un'organizzazione criminale collegata a Qatar, Marocco e Mauritania per influenzare le politiche del Parlamento europeo - aveva firmato un memorandum da pentito con l'ex giudice istruttore Michel Claise, costretto a giugno a lasciare la guida del caso alla nuova giudice Aurélie Dejaiffe per un potenziale conflitto d'interessi tra suo figlio e quello dell'eurodeputata Maria Arena - molto vicina a Panzeri e più volte accostata al caso senza mai essere stata indagata - co-azionisti di una società di cannabis legale. "Nel sistema penale belga, la liberazione anticipata a seguito di una condanna è una pratica frequente, resa possibile per esempio da motivi di buona condotta”, evidenzia ancora Van Duyse, precisando che “l'inchiesta prosegue”.