Profughi, una piattaforma per gli alloggi

Brescia, incontro in Prefettura per la gestione dell’emergenza: in rete le soluzioni per l’accoglienza

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di Federica Pacella

Una piattaforma per raccogliere le disponibilità di alloggi per i profughi che stanno arrivando in questi giorni in forma frammentata a Comuni e associazioni che si occupano di accoglienza, ma anche un faro sull’accoglienza dei minori, in particolare quelli non accompagnati. Queste alcune delle novità operative emerse dal lungo incontro in Prefettura a Brescia, dove ieri si è riunito il coordinamento per l’emergenza dei rifugiati dall’Ucraina, che crescono di almeno un centinaio al giorno. In Questura ieri erano circa 600 quelli registrati, a fronte dei 500 di lunedì, ma il numero reale è probabilmente più elevato perché molti ancora non si sono rivolti agli uffici di via Botticelli. Il nuovo sito, che dovrebbe essere curato da Adl a Zavidovici, dovrebbe entrare in funzione a breve e sarà una svolta perché consentirà di iniziare a fare ordine nel marasma iniziale dell’accoglienza, per ora basato soprattutto su reti famigliari che hanno aperto le porte a donne e bambini ucraini.

La rete dei privati non basterà a far fronte alle richieste, visto che Brescia è destinata a essere una delle mete preferenziali per gli arrivi in Italia, alla luce della folta comunità ucraina già esistente (8mila persone, di cui più di 3mila in città). Per questo la Prefettura proverà a verificare l’ampliamento dei Cas (strutture di prima accoglienza, che devono aderire attraverso dei bandi) e a sollecitare i sindaci non solo ad aderire al sistema Sai (Sistema accoglienza ed integrazione), ma anche a reperire posti per l’immediata disponibilità. Più delicato il nodo dell’accoglienza in famiglia: le disponibilità saranno raccolte, ma bisognerà vagliarle. Per questo, entrerà in campo anche la Protezione civile, di cui Comune e Provincia di Brescia rimpingueranno gli organici negli uffici attualmente sotto pressione. Attenzione particolare sarà posta poi sui minori, perché sono sempre di più quelli che stanno arrivando, anche non accompagnati dai genitori rimasti in patria, deceduti o piccoli provenienti dagli orfanotrofi. "I bambini privi di cure parentali sono ad alto rischio di violenza, abuso e sfruttamento", è l’allarme lanciato nelle scorse ore da Unicef e Unhcr. Proprio su questo tema, oggi il Comune di Brescia avrà un incontro con il Tribunale dei Minorenni, mentre alla Questura è stato chiesto di sollecitare il controllo della Polizia Postale su siti che stanno nascendo per gestire l’affido di minori ucraini. Il percorso da fare, per chi ospita minori, è sempre quello di segnalarli alla Questura perché abbiano la protezione temporanea internazionale e, nel caso in cui non siano accompagnati da un genitore, di comunicarlo ai servizi sociali del Comune di riferimento, per fornire l’assistenza necessaria e poter favorire il ricongiungimento con le famiglie non appena sarà possibile.

In questa fase di emergenza, sono da evitare adozioni e affidi temporanei, che necessitano comunque sempre di un passaggio dal Tribunale competente. Fondamentale sarà il ruolo dei servizi sociali, per coordinare anche le raccolte di aiuti che, ora come ora, rischiano di essere inefficienti. Prova ne è l’appello a fornire abiti per alcuni bambini ospitati a Sarezzo, per i quali alcuni negozi del centro di Brescia hanno dato la disponibilità a fare da punto di raccolta. "La generosità è stata tantissima, per ora abbiamo già abbastanza materiale per tutti", ci ha detto Elena, la donna ucraina che se ne sta occupando.