Prima i visitatori: il 23,7% degli alloggi vuoti a Milano

In Lombardia il 23,7% delle abitazioni sono vuote, a causa dello spopolamento e del turismo. Il caro affitti rende inaccessibili le locazioni a chi ha stipendi medi, mentre i proprietari preferiscono affitti brevi. Conseguenze dirompenti per la società: tanti rinunciano a venire al Nord.



Prima i visitatori: il 23,7% degli alloggi vuoti a Milano

Prima i visitatori: il 23,7% degli alloggi vuoti a Milano

La domanda abitativa cresce, non più solo tra le fasce fragili della popolazione, ma anche nel ceto medio. Eppure in Lombardia il 23,7% delle abitazioni sono vuote, ovvero non abitate continuativamente. Secondo l’indagine di Openpolis pubblicata quest’anno (i dati sono Istat 2019), per quanto riguarda i capoluoghi la percentuale più alta è a Sondrio (29%); Brescia conta il 15% di case vuote, Bergamo il 17,8%, Lecco il 22%, Como il 20%. In alcuni casi, soprattutto nelle zone più periferiche, si tratta di una conseguenza dello spopolamento. Ma c’è anche il tema turismo ad incidere. Così, ad esempio, il lago di Garda ha livello molto elevati di case non abitati con continuità: Tremosine del Garda ha il 74,56% di abitazioni non occupate, Manerba il 63,67%, Gargnano il 61,47%, Sirmione il 56,33%. Tra le località di montagna, Livigno ha un’incidenza del 60,45% di case vuote, Ponte di legno l’86,53%. Due le ragioni principali. Da una parte, c’è il caro affitti, che rendono inaccessibili le locazioni a chi ha stipendi medi. Dall’altra c’è la scelta deliberata dei proprietari di destinare le abitazioni ad affitti brevi, in modo più o meno regolare. Secondo Federalberghi, sentita in Senato a marzo proprio su questo tema, la Lombardia è al terzo posto tra le regioni per numero di appartamenti su una nota piattaforma di prenotazione online delle case vacanze, con 44.460 (il 10% del totale nazionale). Tutto legittimo, ma l’effetto per la società rischia di esser dirompente: tanti rinunciano a venire a studiare e lavorare al Nord. F.P.