LUCA MARINONI
Cronaca

Preseglie, al via il restauro dell'Assunzione della Vergine: la tela del ‘500 tornerà all’antico splendore

Nel corso dei festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario dell'apparizione della Madonna del Visello, deciso il recupero dell’opera perduta e poi ritrovata

Il restauratore Leonardo Gatti al fianco dell'imponente tela in evidente stato di degrado

Il restauratore Leonardo Gatti al fianco dell'imponente tela in evidente stato di degrado

Sono in corso di svolgimento i festeggiamenti per il cinquecentesimo anniversario dell’apparizione della Madonna del Visello, una piccola località in provincia di Brescia vicina a Preseglie. Le celebrazioni si concluderanno in modo solenne al termine del mese di dicembre, ma in questi giorni i fedeli della Valsabbia (e non solo) hanno ricevuto una notizia che rende ancora più importante questa ricorrenza e merita di essere segnalata. Grazie al contributo della Fondazione della Comunità Bresciana, infatti, il parroco di Odolo, don Nicola Signorini, ha potuto comunicare l’inizio dei lavori di restauro della cinquecentesca pala dell’Assunzione della Vergine, che verrà riportata al suo splendore originario insieme alla teca, che contiene l’immagine della Madonna, venerata nella Chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo a Preseglie, ed è stata realizzata nel 1921 dalla Bottega Poisa.

Sono già stati compiuti i passi che daranno il via alla fase operativa del complicato intervento. In effetti il restauro ha ricevuto la necessaria autorizzazione della Soprintendenza (attraverso l’operato del dottor Angelo Loda), mentre è stato affidato allo staff del restauratore bresciano Leonardo Gatti il compito di cancellare i “segni” del degrado attuale dell’opera. Una tela che “racconta” una storia davvero particolare, visto che nel corso dei secoli l’Assunzione della Vergine (opera di buon valore realizzata da frate Francesco Benigni, allievo di Camillo Rama) è andata perduta ed è stata ritrovata solo successivamente, ma in uno stato di evidente degrado come confermano in modo evidente le parti mancanti sia del dipinto che del telaio, gravemente “feriti” dai morsi dei topi.

Grazie al qualificato lavoro dello staff di restauro del dottor Leonardo Gatti, comunque, l’opera cinquecentesca verrà finalmente riportata alle sue condizioni originali e potrà tornare ad essere motivo d’orgoglio e di venerazione non solo dei fedeli dell’intera Valsabbia, ma anche di tutti coloro che amano le emozioni sempre vive che l’arte sacra riesce a trasmettere.