
Fabrizio Molteni è il. vicepresidente delle Acli bresciane
Impoverimento, perdita di potere d’acquisto, disuguaglianze. Nel pieno della campagna fiscale, le Acli bresciane osservano con preoccupazione il trend dell’ultimo quinquennio dei redditi, che attesta le condizioni di vita della popolazione. I dati provinciali del rapporto regionale sui redditi di OVeR (che sarà presentato in ottobre) evidenziano alcuni fenomeni preoccupanti. "Dalle prime elaborazioni dei dichiarativi 730/2024 di Lombardia e province, di pensionati e dipendenti – sottolinea Fabrizio Molteni, vicepresidente delle Acli bresciane – emerge che negli ultimi cinque anni è aumentata la forbice tra ricchi e poveri, tutelati e precari, strutturati e vulnerabili; si è assottigliato inesorabilmente il ceto medio, per cui molte scelte di vita, come comprare casa, avere figli, prendersi cura dei propri cari, diventano sempre più complesse o impattanti. Inoltre, sono aumentate le difficoltà nell’accesso ai servizi di welfare, come sanità e istruzione, e dunque ai diritti".
Il reddito nominale pro-capite di lavoratori e pensionati bresciani è sotto la media lombarda (24.833 rispetto a 27.508), ma Brescia perde il confronto anche con Bergamo (26.956). Tra il 2019 e il 2023 si è registrato un aumento di tutte le voci di spesa: in particolare, quello medio per gli immobili è cresciuto del 36,3%, quello per istruzione e sport del 7,7% e per le cure sanitarie del 6,4%. Cresce, però, la generosità: in aumento le erogazioni liberali. Forti le diseguaglianze tra i più ricchi e i più poveri: ai ricchi la sanità pesa per il 3,7% sul reddito, ai poveri per il 13,9%; le spese di istruzione e sport incidono per l’11,9% per chi ha i redditi più bassi, per il 2,5% per chi redditi più alti.
In tema di dichiarazioni dei redditi, le Acli invita alla legalità fiscale: la Relazione sull’economia non osservata del Mef evidenzia che l’evasione dell’Irpef da lavoro autonomo e d’impresa è quasi dieci volte superiore a quella da lavoro dipendente. Così come è evidente che il lavoro dipendente irregolare, quando esiste, raramente è frutto di una scelta volontaria del lavoratore. L’appello delle Acli è quindi: dichiarare tutti, dichiarare tutto. "Il Caf Acli aiuta a fare chiarezza nella propria posizione, offrendo la possibilità di prenotare un Check-Up Fiscale al costo di soli 10 euro – spiega Michele Dell’Aglio, direttore del Caf Acli Brescia –. Una dichiarazione dei redditi omessa è irrecuperabile, una presentata può essere integrata: è fondamentale attivarsi per tempo".