Poliziotti e addetti senza vaccino, tamponi gratuiti ogni 48 ore

Davanti alla Questura un camper con medico a bordo. L’Usip: "Iniziativa del tutto legittima"

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di Federica Pacella

Tamponi gratuiti per i poliziotti e i funzionari civili della Questura di Brescia non ancora vaccinati contro il Covid. Parte oggi l’iniziativa promossa dalla Usip, Unione sindacale italiana poliziotti, per fornire agli agenti che non vogliono vaccinarsi la possibilità di avere il Green pass sottoponendosi gratis ai tamponi ogni 48 ore. L’opzione è prevista dalla normativa, in alternativa al vaccino, ma il tampone è normalmente a carico di chi vi si sottopone, con costi importanti per i lavoratori che devono farlo praticamente ogni due giorni.

"Da domani mattina (oggi per chi legge, ndr) saremo fuori dalla Questura con un camper e il medico a bordo – annuncia Daniele Possemato, segretario nazionale organizzativo Usip – per effettuare questi tamponi a chi al momento non ha ritenuto di fare il vaccino, per ragioni personali, ideologiche, etiche". Mentre a livello nazionale si dibatte proprio sull’opportunità di prevedere i tamponi gratuiti ai lavoratori non vaccinati (ma le possibilità che ciò accada per ora sono molto remote), l’iniziativa della Usip a Brescia fa un po’ da apripista.

A supporto del sindacato c’è un imprenditore – Stefano Cervati, Ceo delle Fonderie Cervati – che ha fornito il camper e una quota di tamponi (il resto lo acquisterà la Usip), utili ad arrivare fino al 31 dicembre, data ultima prevista dalla normativa per l’obbligo del Green pass per i lavoratori, al netto di ulteriori proroghe. Per ora si parte con una trentina di tamponi tra impiegati civili e poliziotti, ma i numeri potrebbero crescere perché la stima informale raccolta dal sindacato è di 140 agenti e 100 impiegati che ancora non hanno aderito alla campagna vaccinale.

"Partiamo un po’ prima del 15 ottobre – conclude Possemato – quando entrerà in vigore l’obbligo, per dare tempo di conoscere l’iniziativa, del tutto legittima. I colleghi non devono avere timore di esporsi. Pur condividendo l’importanza del vaccino, non possiamo accettare che il costo della sicurezza cada sui lavoratori".