Le misure temporanee di primo livello introdotte da martedì non sono bastate a ridurre le concentrazioni di Pm10 a Brescia. Il 23 febbraio si è arrivati a 10 giorni di superamento consecutivi del limite di 50 microgrammi per metro cubo d’aria, con un picco di ben 103 registrato proprio giovedì, secondo i dati pubblicati sul sito di Arpa. Le decisioni sui provvedimenti sono prese, però, solo il lunedì e il giovedì, per cui per le misure di secondo livello che dovrebbero scattare dopo i 10 giorni di superamento bisogna aspettare l‘inizio della prossima settimana (al netto di variazioni del meteo). L’allerta Pm10 sta coinvolgendo tutta la pianura lombarda, soprattutto nella bassa, dove i valori di PM10 superano di oltre due volte quelli previsti come soglia per gli episodi acuti di inquinamento, 7-8 volte più elevati di quelli indicati per il PM10 dall’Oms, 18 volte più alto per il parametro Pm2.5. Per la presidente di Legambiente, Barbara Meggetto, servono limitazioni "agli spandimenti agricoli di liquami zootecnici, particolarmente intensi in questa fase stagionale, e che nella Bassa rappresentano senza dubbio la prima causa di formazione di particolato atmosferico secondario". A Brescia, gli attivisti di Basta Veleni chiedono che siano applicate immediatamente le misure di secondo livello (blocco di tutti i mezzi fino ad euro 4 e benzina 0-1, mentre con le misure di primo livello le limitazioni alla circolazione sono solo per le autovetture) e chiedono al Comune di informare la popolazione sul grave stato di salute dell’aria, visto che dati così negativi (come ricorda Cesare Giovanardi) per lungo tempo non si vedevano da anni. "La situazione è gravissima. Ai genitori – commenta Maurizio Catalano – bisogna dire di non portare i bambini al parco, gli anziani vanno invitati a stare a casa. Noi chiediamo anche ai dirigenti delle società sportive di bloccare l’attività all’aria aperta perché chi fa sport è più esposto alle polveri sottili". Per Francesco Catalano, "sappiamo che il blocco del traffico è elettoralmente sconveniente, ma chi rimette siamo noi". Marino Ruzzenenti, infine, evidenzia la situazione preoccupante della centralina di Rezzato. "Nel 2022 ha registrato il record italiano di superamento dei limiti – sottolinea –. Guarda caso, dal 2020 è stata esclusa per il calcolo delle medie che determinano i dati bresciani sull’aria". F.P.