Piazza della Loggia: 48 anni fa la strage. "Ma Brescia e l'Italia hanno vinto"

Messaggio del presidente Mattarella. Intanto Tramonte, condannato all'ergastolo, torna in Aula per la revisione del processo. E la Procura chiederà rinvio a giudizio per Zorzi e Toffaloni

Un momento della commemorazione

Un momento della commemorazione

Brescia, 28 maggio 2022 - Otto rintocchi di campane, tanti quante furono le vittime della strage di 48 anni fa. Brescia commemora i morti di Piazza Loggia di quel terribile 28 maggio 1974. Un anniversario che arriva alla vigilia di due nuovi appuntamenti giudiziari. Il prossimo 8 luglio infatti Maurizio Tramonte, condannato all'ergastolo in via definitiva, tornerà in Aula davanti alla Corte d'appello di Brescia per l'udienza di revisione del processo, mentre entro l'estate la Procura bresciana chiederà il rinvio a giudizio di Marco Toffaloni, 65 anni e residenza in Svizzera, e di Roberto Zorzi, 68enne che vive negli Stati Uniti, indagati nell'ambito della nuova inchiesta sui presunti esecutori materiali della strage.

La giustizia

"La verità storica è ormai acclarata, ma ci sono tre procedimenti in corso sulla strage", ha confermato il presidente della Corte d'appello di Brescia Claudio Castelli. "Anche a distanza di 48 anni, troppi, si arriverà a processi e soluzioni giudiziarie rispetto a Piazza della Loggia. Questo però è un elemento di forza della democrazia, non di debolezza, perché vuol dire che anche di fronte a crimini efferati e gravissimi come questi si osservano le regole processuali. La forza più grande dell'Italia è stata processare gli autori delle stragi e dei misfatti peggiori senza tribunali speciali. Questa è una forza, non è una debolezza". 

Le parole di Mattarella

"L'ordigno che la mattina del 28 maggio 1974 venne fatto esplodere in Piazza della Loggia doveva uccidere, seminare paura, intimorire le forze democratiche. Era un anello di quella catena nera del terrore che pretendeva di minacciare la convivenza civile e i diritti costituzionali, insanguinando l'Italia. Brescia e il Paese intero risposero con fermezza e unità, opposero la solidarietà di popolo alla disumanità dei terroristi. La coscienza civile e la maturità delle principali forze sociali, sindacali, politiche, fecero argine in difesa della nostra democrazia e della nostra civiltà. Il cammino della Repubblica è potuto proseguire nella affermazione dei propri valori, delle conquiste raggiunte, della partecipazione. I terrorismi sono stati tutti sconfitti". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione rilasciata in occasione dell'anniversario. "In questa giornata di ricordo il nostro pensiero deferente va alle vittime di quella terribile strage, a quanti ne hanno portato le ferite nel tempo, al dolore dei familiari che nessuno potrà mai cancellare. La memoria - ha sottolineato Mattarella - sollecita un impegno di testimonianza, rivolto anzitutto ai più giovani. Ne è stata esempio l'azione dei familiari delle vittime che, riuniti in associazione e forti di un largo sostegno nella comunità, hanno tenuto alta l'attenzione verso una ricerca compiuta della verità sui responsabili dell'attentato".

Il messaggio di Casellati

"Senza verità non può esserci giustizia e senza giustizia non si riscatta il sangue degli innocenti. Senza verità si resta legati alle ombre di un passato ancora intriso di segreti e oscurità e non si insegna alle giovani generazioni di oggi ed a quelle di domani la vera ricchezza di quel pluralismo di valori, diritti e libertà che è cuore della nostra Costituzione, fondamenta della nostra democrazia, cardine della nostra civiltà". Queste le parole della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel messaggio inviato al sindaco di Brescia Del Bono. "Gli anni di piombo, che nella strage di Piazza della Loggia trovarono uno dei loro momenti più vigliacchi e crudeli, hanno segnato profondamente la nostra storia repubblicana. Furono - ricorda la presidente del Senato - un vero e proprio attacco armato alla società, alle istituzioni e alla democrazia, perpetrato attraverso atti criminali sciagurati e imperdonabili. Enorme è il numero delle donne, degli uomini e dei bambini travolti dalla ferocia delle bombe e dei proiettili, e ancora più grande è la cifra delle sofferenze che quell'orrore lacerante ci ha lasciato. Non dimenticare: è l'imperativo morale che questo anniversario impone alle nostre coscienze, insieme al dovere di contrastare con fermo rigore e massima severità ogni nuova forma di violenza o di terrore, in Italia e nel resto del mondo. Ecco quindi - prosegue Casellati - che commemorare vuol dire raccontare l'orgogliosa solidarietà di un Paese che non volle mai darsi per vinto ed anzi seppe trovare nella coesione dei suoi cittadini la spinta per vincere il terrorismo e la follia della violenza stragista". 

L'omaggio di Fico

"Otto vittime e oltre cento feriti: fu questo il drammatico bilancio dell'attentato del 28 maggio 1974, avvenuto nel corso di una manifestazione antifascista svolta in occasione di uno sciopero generale. A  Brescia si consumò così, proprio in una fase storica in cui il nostro Paese era impegnato in un decisivo percorso di maturazione sociale e civile, l'atto di un dramma i cui contorni si inquadravano nella delirante strategia della tensione: una regia scellerata e criminale in virtù della quale per colpire lo Stato, e destabilizzarne le fondamenta democratiche, si uccidevano persone inermi". A dirlo, in occasione del 48° anniversario della strage di Piazza della Loggia, il presidente della Camera, Roberto Fico. "Desidero rinnovare ai familiari delle vittime, alla loro associazione e a tutta la cittadinanza di  Brescia la più sentita vicinanza della Camera dei deputati e quella mia personale", aggiunge nel messaggio inviato al sindaco.