FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, pesticidi nelle acque: il fiume Mella ne è pieno

Gli ultimi risultati dell’indagine Ispra: su 18 punti di monitoraggio, dieci sono in questo corso d’acqua. Ampa e Glisofate i più pericolosi

Prelievo di campioni

Brescia, 3 gennaio 2021 -  È il bacino del Mella quelle dove, con maggiore frequenza, è stata rilevata la presenza di pesticidi sopra i limiti. Sui 18 punti della rete di monitoraggio in tutta la provincia, in 10 casi sono state individuate concentrazioni sopra i limiti, di cui 7 riconducibili al bacino idrografico del Mella.

I dati emergono dall’ultimo rapporto sui pesticidi nelle acque elaborato da Ispra (relativo all’anno 2018) in base alle analisi condotte dalle Arpa regionali. In Lombardia, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente ricerca 106 sostanze riconducibili ai prodotti fitosanitari e biocidi. "Il monitoraggio della Lombardia – chiarisce Pietro Paris, direttore della sezione Sostanze pericolose di Ispra, che cura il rapporto – è molto più efficace di quello di altre regioni. Il fatto che si trovi contaminazione maggiore dipende largamente anche dal fatto che c’è una ricerca costante, efficace per metodiche ed analisi. Ad esempio, la Lombardia cerca da 10 anni Ampa e glifosate nelle acque, che molte altre regioni ancora non ricercano".

Proprio queste due sostanze sono tra quelle rivenute con maggiore frequenza anche nelle acque bresciane; se a livello nazionale si nota una maggiore presenza di insetticidi, in Lombardia (Brescia inclusa) sono ancora gli erbicidi a farla da padrone. Entrando nel dettaglio dei punti ‘critici’, per quanto riguarda il bacino idrografico del Mella sono stati ritrovati residui di prodotti fitosanitari a: Sarezzo, nei torrenti Gobbia e Faidana dalla sorgente all’immissione nel Mella; a Gussago, nei torrenti Laorna e Gandovere (dal confine Her alla immissione nella Roggia Mandolossa); a Villa Carcina nel Mella (dal Gombiera fino al confine Her); a Castel Mella, sempre nel fiume Mella (dal confine Her 56 fino a Manerbio); a Pralboino nel Mella (da Manerbio alla immissione in Oglio); a Flero nel vaso Fiume; ad Azzano Mella nel vaso Quinzanello. Per quanto riguarda il bacino idrografico dell’Oglio Sublacuale, tre i punti ‘rossi’: a Castenedolo nel Garza (dal Naviglio Grande Bresciano allo spaglio); a Verolanuova nel fiume Strone (dal Rio Lusignolo alla immissione in Oglio); a Cazzago San Martino nel canale Seriola Castrina.

Rispetto alla media lombarda, comunque, Brescia non si colloca tra le province peggiori, come conferma lo stesso Paris. I residui di pesticidi sono infatti presenti nel 55% dei punti della rete per le acque superficiali, contro l’81,94% regionale ed il 77,3% a livello nazionale. Più basse le percentuali di concentrazioni sopra i limiti nelle acque sotterranee, perché, come spiega Paris, le falde sono protette dal suolo, che rallenta la corsa dei contaminanti. Nel Bresciano, su 20 punti, tre sono sopra i limiti.