Pescatore in sedia a rotelle cade nell’Adda e muore annegato

Il corpo di Pietro Fumagalli, 77 anni, di Vaprio d’Adda è stato ritrovato solo nella tarda serata dopo l’allarme dei parenti

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La mobilitazione per il pescatore annegato a Canonica d’Adda Solitamente Pietro Fumagalli 77 anni, di Vaprio d’Adda la lasciava parcheggiata sul ponte fra Vaprio e Canonica e scendeva verso il fiume a piedi

Esce di casa nel pomeriggio per andare a pescare nell’Adda. Ma cade dalla sponda e muore. Il corpo di Pietro Fumagalli, 77 anni, di Vaprio d’Adda, è stato ritrovato solo nella tarda serata di mercoledì, dai sommozzatori dei vigili del fuoco di Treviglio. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per chiarire i dettagli del tragico incidente. Pietro Fumagalli, appassionatissimo di pesca, aveva difficoltà motorie, e si spostava per il paese con una carrozzina motorizzata. Solitamente la lasciava parcheggiata sul ponte fra Vaprio e Canonica. E da quel punto scendeva sull’alzaia a piedi, raggiungendo una punta, sul versante bergamasco, particolarmente gettonata dai pescatori. A lanciare l’allarme, l’altra sera, ormai era ora di cena, sono stati i familiari del 77enne, preoccupati per il suo mancato ritorno a casa. Un ritardo insolito, che ha fatto subito temere il peggio. E infatti, purtroppo, per l’anziano pescatore non c’era più nulla da fare: è stato ritrovato poco più tardi, attorno alle 23, senza vita, annegato nel fiume. Nessuno ha assistito all’incidente. Che cosa sia successo con esattezza, così come l’ora precisa dei fatti, resta dunque un mistero, si possono avanzare solo delle ipotesi. Forse il 77enne è stato colto da un malore mentre pescava ed è caduto nel fiume. O forse l’erba della sponda, umida e scivolosa dopo il temporale dell’altra sera, potrebbe avergli fatto perdere l’equilibrio. All’arrivo dei soccorritori, allertati dai parenti preoccupati, di lui non c’era più traccia: sulla sponda del fiume solo l’attrezzatura da pesca. Scattato l’allarme sul posto sono intervenuti i sommozzatori e i vigili del fuoco di Treviglio e da Milano, oltre al personale sanitario del 118 e ai carabinieri della Compagnia di Treviglio. I sommozzatori hanno battuto la sponda del fiume Adda per circa tre ore, fino a quando poco più a valle è stato intercettato il corpo dell’uomo. Una volta recuperata la salma è stata composta nella camera mortuaria. La notizia ha gettato nello sgomento la comunità di Vaprio, dove l’uomo era conosciuto. "Arrivava, lasciava la carrozzina e scendeva al fiume a piedi - hanno raccontato ieri alcuni residenti - Eravamo abituati a incontrarlo. Poveretto". Sotto il ponte fra Vaprio e Canonica, cinto dai ponteggi, un Adda in piena e arrabbiato dopo mesi di secca. "L’acqua è ancora bassa sulla riva - racconta un pescatore - ma al centro la corrente è forte, e soprattutto c’è “la fossa“. Si arriva anche a nove metri di profondità". Monica Autunno

Francesco Donadoni