Pedopornografia, sedicente giornalista a processo

Ottiene il rito abbreviato il 55enne accusato anche aver indotto i minorenni alla prostituzione

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È accusato di avere adescato online minorenni e poi di averli indotti a prostituirsi e a scattarsi foto nudi, o intenti in atti sessuali, dietro pagamento. Protagonista, un 55enne cremasco, finito in carcere al culmine di un’inchiesta del pm Marzia Aliatis. Per l’uomo, sedicente giornalista, addetto stampa per alcune società, ieri si è aperta l’udienza preliminare davanti al gup, Angela Corvi. Produzione e divulgazione di materiale pedopornografico e prostituzione minorile sono i reati contestati. Stando alla ricostruzione accusatoria l’imputato avrebbe contattato ragazzini tra i 14 e 18 anni sulle chat e poi, intrattenendo conversazioni assidue su Whatsapp, li avrebbe convinti a realizzare video mentre si masturbavano o a farsi foto alle parti intime. In alcuni casi i giovanissimi avrebbero accettato anche di incontrare il 55enne, che chiedeva di praticare loro sesso orale o chiedeva pratiche sessuali altenative, facendosi per esempio urinare addosso. Sono una dozzina gli episodi finiti nel fascicolo accusatorio, una decina le parti offese, italiani e stranieri, tutti all’epoca dei fatti tra i 14 e i 18 anni. Il copione era sempre lo stesso: l’esperto di comunicazione offrendo ai minori compensi variabili - dai 5 ai 7 euro per le foto, sui 20 per i video, dai 50 ai 300 per gli appuntamenti sulla sua auto - avrebbe indotto i ragazzini a prostituirsi. L’imputato ha ottenuto di affrontare il processo in abbreviato. B.Ras.