Limone del Garda, salva il figlio che sta annegando ma viene inghiottito dal lago

Un turista inglese è morto davanti agli occhi dei familiari dopo l’atto eroico

I soccorsi sono stati tempestivi ma non c’è stato nulla da fare per il turista

I soccorsi sono stati tempestivi ma non c’è stato nulla da fare per il turista

Limone del Garda (Brescia) - Tragedia nelle acque del Benaco, dove si registra l’ennesimo annegamento, seguito all’atto eroico di un padre, che ha salvato il proprio figlio di 14 anni dalle acque del Benaco. Poi, però, non è stato in grado di tornare a riva e si è inabissato, senza più riemergere. È accaduto a Limone del Garda poco prima delle 16. Il protagonista della vicenda è un 52enne inglese, resosi protagonista dell’atto eroico sotto gli occhi della moglie e della figlia piccola. La famigliola britannica si trovava su una barca a circa 500 metri dalla riva e stava godendo sole e azzurre acque del Benaco quando è accaduta la tragedia. Il 14enne ha cominciato ad annaspare, forse a causa di un malore. Papà non ci ha pensato un attimo e lo ha raggiunto per aiutarlo, probabilmente senza rendersi conto del pericolo. Quando è riuscito a fare avvicinare il figlio alla barca e a metterlo in sicurezza, però, si è inabissato.

È stata la moglie a dare l’allarme al numero unico per le emergenze 112 di Brescia, che ha inviato sul posto la Guardia Costiera, il 118 con due ambulanze e l’elicottero e un gruppo di sommozzatori in quel momento impegnati in un recupero di penumatici dal fondo del Benaco. Sul posto ci sono anche i Volontari del Garda, della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco del Trentino. I Volontari del Garda hanno impiegato il robot per la ricerca subacqueo Rov donato grazie alla raccolta effettuata dalla famiglia di Greta Nedrotti tramite la pagina Facebook "We are Greta" e dedicato sia a lei sia al giovane morto mentre erano insieme su un gozzo: Umberto Garzarella.

Non si tratta del primo annegamento avvenuto negli ultimo giorni nel Benaco, dove ancora si cerca un padre lecchese di 41 anni inabissatosi nel fine settimana. Sempre nel fine settimana è annegato anche un barista-cameriere di 35 anni di origini sarde che si è gettato in acqua dopo avere bevuto una bibita ghiacciata. Le autorità invitano alla massima attenzione quando si entra in laghi e corsi d’acqua, specie dopo avere mangiato o bevuto perché potrebbe verificarsi la cosiddetta idrocuzione, dovuta allo sbalzo termico. Quando poi si entra in acque alte meglio indossare giubbetti idonei, anche se si nuota bene. "L’acqua del lago è molto più fredda e insidiosa di una piscina – ripetono i bagnini della Società nazionale di salvamento – e immergersi dopo essere stati ore al sole può causare uno choc termico. Ma non solo. Ci sono le correnti che possono cambiare all’improvviso, la visibilità può essere scarsa".