
Il presidio davanti al Tribunale con anche Daniela Santanché
Brescia, 16 settembre 2015 - E' proseguita oggi al palagiustizia di Brescia l'udienza preliminare per i rapinatori che a luglio 2014 fecero irruzione a casa del macellaio di Pontoglio Pietro Raccagni uccidendolo con una bottigliata in testa. Ergren Cullhaj, il terzo uomo raggiunto qualche mese fa in Albania da un mandato di cattura internazionale e poi estradato, ha chiesto e ottenuto il processo in abbreviato.
Nel corso della precedente udienza erano stati ammessi al giudizio in abbreviato anche i cugini Lleshi (i carabinieri li avevano arrestati a pochi giorni dalla tragedia, Pijeter a Calcio, nella Bergamasca, e Vitor ad Antegnate, sempre Bergamo). All'appello mancherebbe un quarto componente della banda, Erian Luli, latitante. Per valutare la sua posizione, il pm Claudia Moregola ha chiesto che i cugini Lleshi vengano ascoltati con la formula dell'incidente probatorio, e l'udienza sarà il 23 ottobre. Per tutti l'accusa è di omicidio preterintenzionale e di una dozzina di furti e rapine tra Brescia e di Bergamo.
Fuori dal tribunale per tutta mattina si è tenuto un presidio organizzato dal comitato 'Uniti con Pietro nel cuore', supportato dalla Lega Nord. Molti i partecipanti - a fianco dei leghisti anche l'assessore regionale Viviana Beccalossi e l'onorevole Daniela Santanché - con indosso magliette bianche con la scritta "Io sto con Federica Raccagni", tutti a chiedere la certezza della pena e giustizia per la vedova. La signora Federica, dal canto suo, ha annunciato di voler fondare un’associazione intitolata al marito per tutelare le famiglie delle vittime di violenza domiciliare.