Giallo Temù, "Dopo la scomparsa della vigilessa i genitori di Milani si sono accasati"

Brescia, nell’ordinanza emergono le figure della madre e del padre del ragazzo indagato per il delitto della Ziliani

Una delle due figlie di Laura Ziliani, uccisa a Temù

Una delle due figlie di Laura Ziliani, uccisa a Temù

Brescia, 28 settembre 2021 - Dietro l’omicidio di Laura Ziliani per chi indaga c’è la mente di Mirto Milani, il 27enne lecchese che in rete raccoglieva informazioni su ‘come uccidere la gente, piante velenose, crimini perfetti, serial killer e torture’. Il giovane è ritenuto il ‘manipolatore’ delle sorelle Paola e Silvia, 19 e 27 anni, più fragili di lui, scrive il gip Alessandra Sabatucci nell’ordinanza con cui ha fatto finire in manette tutti e tre per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Il giudice , che ritiene fondato il movente economico, tratteggia anche la figura della mamma e del padre di Mirto. Originari di Calolziocorte, da qualche tempo si sono trasferiti nella casa delle vacanze di Roncola. Con la valigia pronta per Temù. "Il pomeriggio successivo alla scomparsa di Laura – dice la vicina Nicoleta Chirica – ho notato che i genitori di Mirto si sono ‘accasati’ nella casa di Laura di via Ballardini. Penso che addirittura abbiano sempre dormito nella camera di Laura in quanto vedevo le luci e i movimenti all’interno... Addirittura quando Silvia e Paola hanno deciso di tornare a Brescia sono sempre rimasti nella casa di Laura continuando a fare pulizie... Ho notato anche che dapprima hanno appeso alcune giacche alle finestre e successivamente hanno messo delle tende che non erano mai state messe da Laura".

Lucia, la seconda sorella – l’unica non indagata per l’omicidio – ha raccontato che mamma e suocera avevano un ‘rapporto difficile’. E anche nonna Marisa aveva perplessità su Mirna Donadoni, la quale "si metteva a disposizione del figlio trasferendosi con il marito a Temù nei giorni immediatamente successivi alla scomparsa per pulire gli appartamenti, apportare migliorie, riparare guasti e gestendo le locazioni per i turisti – ha scritto il gip –. Era la Donadoni a trovare un legale che si occupasse del rendiconto delle rendite della consuocera". In ‘innumerevoli’ conversazioni "incitava, stimolava e spingeva il figlio e le ragazze a verificare la reale situazione economica della scomparsa, a gestire con più fermezza le locazioni in relazione agli importi e al rientro di arretrati". "Vi dico una cosa importante – dice Mirto, il 28 maggio, alle sorelle in auto – i miei sicuramente verranno su anche loro a Temù questa sera... Prendono una lavatrice, quella grossa da 8kg, che adesso però non stanno utilizzando, ce la portano su così nel caso possiamo usre quella per lavare le cose". Paola: "Grazie mille, fantastici". Mirto: "Poi loro hanno detto che nel caso si fermano anche su per seguire le ricerche visto che noi non saremmo lì... Così fan vedere che c’è la presenza di qualcuno e non è che noi ce ne stiamo fregando... E nel caso così per gli affitti che c’ho su io... Guardano loro".