Uccise l’ex, il pm: "Era violento anche con le figlie"

Brescia, al via il processo in Assise per Paolo Vecchia, operaio 52enne. Omicidio aggravato l’accusa

Giuseppina Di Luca, 46 anni

Giuseppina Di Luca, 46 anni

Brescia - ​Incapace di accettare la separazione, lo scorso 13 settembre ha ucciso a coltellate la ex moglie, Giuseppina Di Luca, 46 anni, e poi si è costituito. Ieri Paolo Vecchia, il 52enne operaio di Sabbio Chiese, è comparso in Corte d’assise per l’inizio del processo. Omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dal vincolo di parentela con la vittima sono i reati contestati dal pm Benedetta Callea. Ma non solo. L’imputazione nel corso dell’udienza preliminare si è arricchita dei maltrattamenti ai danni della ex e delle due figlie, Tanya e sara, di 21 e 24 anni.

La vittima stando all’accusa avrebbe iniziato a subire "percosse, insulti, minacce e comportamenti aggressivi e possessivi" già quando era incinta della primogenita per motivi banali, quali lo smarrimento del telecomando della Tv o la ricezione di bollette troppo care, e sarebbe stata indotta da condizioni di vita ‘penose’ a trasferirsi altrove con una delle figlie, a darsi malata al lavoro e mettersi in ferie pur di non incontrare l’ex. Vecchia l’avrebbe infatti pesantemente denigrata ("mantenuta, terrona, donna di merda), obbligandola a chiedere permesso per acquistare qualsiasi cosa e per uscire. Le sputava addosso, le urlava che le avrebbe gettato addosso pentole bollenti. Le figlie - parti civili con le 5 zie - avrebbero vissuto lo stesso inferno. E le avrebbe picchiate, prendendone una a cinturate in faccia e conficcando a un’altra una forchetta in un braccio.