Il report sugli stranieri: crollano occupazione e presenze

Brescia, il rapporto sui migranti mette in rilievo le criticità sul lavoro. Scuole importanti per l’integrazione

La manifestazione dei giovani per la cittadinanza

La manifestazione dei giovani per la cittadinanza

Brescia, 25 novembre 2020 - L’epidemia mette a dura prova l’occupazione straniera. Se fino a inizio 2020 la situazione occupazionale degli immigrati nel Bresciano era in miglioramento, i dati di quest’anno vedono un netto peggioramento del tasso di occupazione, passato dal 62,5% del secondo trimestre 2019 al 55% dello stesso periodo del 2020 (gli italiani sono passati da 68,1% a 67%). Stesso dicasi per il tasso di inattività, che va dal 29,2% del secondo trimestre 2019 al 38,9% del 2020 (per gli italiani, dal 28% al 29,8%).

È uno dei trend che emerge dal nuovo rapporto MigraReport del Cirmib dell’Università Cattolica di Brescia: se a livello sanitario gli stranieri risultano meno colpiti da Covid (ad aprile a Brescia erano il 4,2% dei positivi), la tenuta occupazionale invece è a rischio. «Oggi vediamo una certa stabilità nelle presenze – dice Mariagrazia Santagati di Cirmib – ma prevediamo un decremento degli immigrati nei prossimi anni". Non aiutano alla stabilizzazione le modifiche ai requisiti per la cittadinanza introdotte dal decreto Sicurezza, individuate come causa del crollo delle domande di cittadinanza: 2.545 quelle presentate nel 2019 contro le 5.945 del 2018; 1.960 i giuramenti contro i 2.979 del 2018.

Si riducono, invece, i dinieghi della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale: 58,7% i dinieghi nel 2019 a Brescia, contro il 64,8% di media italiana. A livello demografico, si registra comunque una leggera crescita di presenze: all’1 gennaio 2020 risultavano 157.958 stranieri nel Bresciano, +0,4% rispetto all’anno precedente contro lo 0,1% degli italiani. Il Bresciano spicca anche per l’ammontare complessivo delle rimesse partite verso i Paesi di origine che, nel 2019, sono state 181,17 milioni, +3,1% rispetto al 2018, con trend decennale del +37,7% (+4,9% in Lombardia, -10% in Italia).

Segnali positivi arrivano dalle scuole, che si confermano luogo di integrazione. Il rapporto rileva in provincia, più che in Lombardia e in Italia, una quota di studenti stranieri che, pur provenendo da famiglie con basso indice di status socio-economico e culturale, frequentano i licei, "segno che le scuole secondarie svolgono ancora, nei loro confronti, una funzione perequatrice e si adoperano per evitare una segregazione scolastica in base al reddito dei genitori. Tutte le percentuali di top performer, o studenti eccellenti, tra gli stranieri delle scuole bresciane sono superiori alle medie lombarde e nazionali".