"Niente metrò senza passi indietro sul depuratore"

Comitati sulle barricate in vista dell’incontro tra gli enti locali e il ministro Gelmini

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Niente metropolitana se prima non si risolve il nodo depuratore del Garda. Cresce il pressing dei comitati del Chiese sugli amministratori della Val Sabbia in vista dell’incontro previsto per il 31 dicembre tra Provincia che lo ha convocato, il ministro Maria Stella Gelmini (nella foto), una decina di Comuni tra capoluogo, Garda e Val Sabbia, le comunità montane di questi due territori, la Comunità del Garda, Agenzia del Tpl, Metro Brescia.

All’ordine del giorno la possibilità di un accordo di programma per il prolungamento della metropolitana leggera da Brescia a Villanuova-Roè Volciano, da sostenere con i fondi del Pnrr come sollecitato da alcuni amministratori locali, tra i quali il sindaco di Gavardo Davide Comaglio. Proprio a lui si sono rivolti, negli ultimi giorni, i comitati che da sempre si battono per evitare che il depuratore del Garda sia realizzato proprio a Gavardo oltre che a Montichiari (progetto a cui si oppongono anche i sindaci interessati). Gaia Gavardo ritiene che "l’amministratore comunale non debba in alcun modo avallare altre ipotesi che sacrificheranno territorio e vita dei gavardesi per il futuro senza che prima si risolva la questione del mega depuratore che il ministro Gelmini ha imposto a tutto il territorio del Chiese. Chi usa l’arroganza non può trovare ascolto o sponda in chi questa arroganza subisce. Appare evidente il giochino già cominciato di farla passare come la metropolitana della Valle Sabbia mentre servirà solo per portare i turisti sul Garda arrivando fino a Roé".

Per le Mamme del Chiese, l’incontro del 31 non può esimersi dal parlare del depuratore. "Questo dà il segno della distanza della politica dai veri problemi, quelli che toccano le persone, l’ambiente. Ma chissà: nelle pause caffè succedono molte cose".

F.P.