Niccolò Guarino morto precipitando dalla ferrata Crench: l’inspiegabile tragedia di un esperto di arrampicata

L’alpinista era stato subito soccorso domenica pomeriggio. È deceduto ieri in ospedale

Niccoló Guarino

Niccoló Guarino

Tragica notizia per Orzinuovi e per il mondo dell’alpinismo bresciano. Niccoló Guarino, trentenne orceano, figlio del comandante dei carabinieri di Soresina, non è sopravvissuto alla caduta dalla ferrata Crench a Idro, avvenuta domenica pomeriggio. L’incidente ha avuto conseguenze fatali per l’uomo, deceduto ieri alla Clinica Poliambulanza.

L’escursionista è precipitato in località Preonde, a un’altitudine di circa 660 metri. Nove tecnici del Soccorso alpino e speleologico della V delegazione bresciana si trovavano già in zona, poiché poco prima avevano soccorso e portato a valle una donna di 39 anni che si era fratturata una caviglia sulla stessa ferrata. I soccorsi sono stati dunque tempestivi, ma le lesioni riportate erano davvero troppo gravi. La caduta è stata estremamente violenta e l’uomo ha urtato contro le rocce, perdendo subito conoscenza.

I soccorritori lo hanno affidato alle cure mediche in condizioni gravissime ma stabili. Le autorità competenti, tra cui i carabinieri della compagnia di Salò, stanno cercando di fare luce sull’incidente. Hanno ascoltato gli altri appassionati di arrampicata che si trovavano sulla ferrata Crench, per comprendere esattamente ciò che è accaduto all’escursionista di Orzinuovi.

L’escursionista si trovava a quota 660 metri, in un’area particolarmente impervia da affrontare solo con nozioni tecniche da esperto, che l’uomo aveva.

A nulla sono valsi tutti i tentativi fatti da medici e infermieri della Clinica Poliambulanza. Ieri le condizioni di Guarino sono precipitate, fino a quando il suo cuore ha smesso di battere.