
Islamici e cattolici a Messa insieme a brescia
Brescia, 31 luglio 2016 - Anche il Bresciano ha preso parte all'iniziativa lanciata in Francia, nella quale la comunità islamica si mobilita per mostrare la propria solidarietà al mondo cattolico scosso dai tragici fatti di Saint- Etienne. Questa mattina, una delegazione di musulmani ha partecipato alla Messa celebrata in Cattedrale.
"Siamo venuti qui in segno di solidarietà con i nostri fratelli cristiani e per esprimere un sentimento di dolore per quanto accaduto a Rouen", ha detto l'imam di Brescia, Amin Al Hazmi, intervenuto, insieme ad una delegazione del centro culturale islamico di Brescia e dell'associazione Muhammadiah. Ad accogliere i musulmani, che hanno poi assistito silenziosamente alla Messa, il parroco don Alfredo Scaratti, in rappresentanza del vescovo, e Padre Mario Toffari, dell'Ufficio Migranti della Diocesi di Brescia. "Credo che questo sia il primo miracolo di Padre Jacques", ha detto Toffari.
Mentre, venerdì, l'imam di Vobarno Ahmed El Balazi ha detto: "A noi fa molto male sentir dire la frase 'terrorismo islamico'. La religione islamica non ha niente a che fare con esso, non ha nessuna colpa; questo l'abbiamo detto sempre e lo ripeteremo sempre". Ecco le parole pronunciate nel suo sermone da Ahmed El Balazi, Imam di Vobarno, in una delle prime prese di posizione dei musulmani contro il terrorismo dopo l'assassinio di un sacerdote francese in chiesa a Rouen. Poi una domanda: "Questi criminali sono i falliti di cui parlava il profeta. Questi criminali la settimana scorsa hanno ucciso 14 imam in Libia, quindi che tipo di musulmani sono questi?". E ancora:"Questi sono tra quei falliti di cui parlava il profeta, che non avranno ricompense ma andranno all'inferno". Ahmed El Balazi ha poi espresso vicinanza a tutte le vittime del terrorismo. "Condanniamo tutti questi attacchi terroristici in Germania, in Francia. Non dobbiamo lasciare che vincano questi criminali ma collaboriamo insieme per un mondo di fratellanza, e solidarietà condivisa". A Vobarno è cresciuto Anas El Abboubi, uno dei foreign fighters italiani, arrestato a 22 anni dalla Digos di Brescia nell'estate 2013, poi scarcerato dal tribunale del Riesame e infine partito per la Siria dove è morto combattendo con il nome di Abu Rawa al Italy.