FEDERICA PACELLA
Cronaca

Mostra su Tiziano, si alza lo scontro. E l’opera principale non sarà prestata

Di Corato (BsMusei): "Polemica che fa male, cerchiamo sponsor"

Il polittico Averoldi di Tiziano

Brescia, 8 dicembre 2017 - Rischiano di oscurare, o addirittura di affossare, la mostra di Tiziano le polemiche nate attorno al mancato prestito del Polittico dell’Averoldi a Fondazione Brescia Musei. «C’è un bando aperto per la ricerca degli sponsor – ricorda il direttore della Fondazione Luigi Maria Di Corato – questa polemica logora mette a repentaglio un progetto che ha avuto il plauso dei più grandi musei del mondo». Dal bando per la ricerca di partner era emersa la centralità del Polittico Averoldi, capolavoro del Tiziano custodito a Brescia nella chiesa dei Santi Celso e Nazario.

L’opera avrebbe dovuto dialogare con altre di Romanino, Moretto, Savoldo nelle stanze di Santa Giulia. La Diocesi, però, ha risposto picche: il Polittico è inamovibile per decreto ministeriale. Si penserà quindi a una mostra diffusa, già stata prevista dal bando, ma intanto sono piovute le polemiche. M5S parla di dilettantismo e figuraccia. Stesso dicasi per Forza Italia, che ha già pronta un’interrogazione. «Sindaco e vicesindaco – chiede il consigliere Paola Vilardi – sapevano che, al momento della programmazione, non ci fosse l’opera principale? Chiediamo di intervenire direttamente su presidente e direttore della Fondazione».

Replica il vicesindaco Laura Castelletti: «Non prendiamo lezioni da chi ha lasciato macerie e vuote culturale. Noi abbiamo incrementato i visitatori nei musei del 95% in tre anni, recuperando la credibilità persa con la truffa di Brunello». Il progetto intanto ha incassato il sì per prestiti da musei come il Prado (arriverà un Tiziano), il Puškin di Mosca, dagli Uffizi, dalla National Gallery di Whashington. «Potremo portare a casa – ricorda Di Corato – i capolavori di Romanino, Moretto, Savoldo realizzati attorno alla lezione tizianesca restituendo a Brescia un pezzo della sua storia».

Resta l’incognita degli sponsor, che potrebbero essere disincentivati da queste polemiche. «Senza il contributo dei privati – spiega Mario Mistretta, del consiglio direttivo – il bilancio della Fondazione non consente di sostenere i costi». C’è ottimismo sull’interesse dei privati, ma intanto si pensa alla proroga del bando. «Dovrebbe essere – è l’appello del consigliere Bruno Barzellotti – un progetto bipartisan».