
L'incidente è avvenuto in un cantiere edile (foto di repertorio)
Era un padre di famiglia e un artigiano di grandissimo talento Paolo Gabbiani, che martedì scorso era stato coinvolto in un grave infortunio in un cantiere edile ad Ancona. Dopo quattro giorni nell’ospedale del capoluogo marchigiano, dove era ricoverato in gravissime condizioni, purtroppo non ce l’ha fatta: il cinquantenne è deceduto domenica pomeriggio. Lutto al Villaggio Sereno di Brescia, dove l’uomo viveva insieme alla famiglia.
L’infortunio era avvenuto in un cantiere ad Ancona, in via Marconi, nel quartiere Archi. Stando a quanto ricostruito dalle forze dell’ordine del posto il cinquantenne, titolare di un’impresa di costruzioni in legno, è stato travolto da una serie di pesanti travi che erano agganciate a una gru in movimento. Non è ancora chiaro, al momento, come sia successo, ma il carico si è improvvisamente staccato dall’appiglio ed è piombato addosso al povero Gabbiani, colpito al viso e al torace.
La prima ipotesi formulata durante i sopralluoghi è quella della rottura del cavo e dell’imbragatura che reggeva il materiale. I primi a soccorrere il bresciano e a trovarlo esanime a terra sotto le travi sono stati alcuni operai, che hanno subito chiamato il 112. Il cinquantenne da subito è apparso gravissimo. Accompagnato all’ospedale delle Torrette in codice rosso e ricoverato in Rianimazione, ha resistito vivo per quattro giorni e poi nelle scorse ore il suo cuore ha smesso di battere.
Gabbiani lascia la moglie e tre figli. La salma tornerà a Brescia domani, lunedì, per la celebrazione dei funerali, che non sono ancora stati fissati. Gli infortuni sul lavoro in Italia, e più mai in Lombardia, continuano a essere una piaga sociale che non dà tregua. Nel 2024 in provincia di Brescia si sono registrati venti morti “bianche”. Quella di Gabbiani è la ventunesima.