Montichiari, il video trap con pistola e omicidio: choc e polemiche

Sta facendo discutere il pezzo postato sui social da un gruppo di ragazzini dove si simula un agguato a colpi d’arma da fuoco

Montichiari (Brescia) – ‘Day in the trenches’, giornata in trincea. Questo il titolo del pezzo trap che, rimbalzando sui social, sta facendo discutere Montichiari, grosso centro della Bassa Bresciana. Per il video, più che per la canzone.

Il testo, infatti, ricalca gli stereotipi del genere, dall’ossessione per il ‘cash’ e i vestiti firmati ai racconti di infanzia difficile, né più né meno che moltissimi altri che girano in Rete. E’ nelle immagini, però, che avviene il salto di qualità: a un certo punto, infatti, compare una pistola che spara a salve, per rendere più realistica la scena di un omicidio, un vero e proprio agguato criminale che avviene alle spalle del ‘cantante’ in primo piano che rappa. Il video è stato girato da ragazzi italiani di seconda generazione nel quartiere Allenede di Montichiari, una zona ad alta intensità di popolazione straniera della cittadina bresciana. 

A sollevare la questione è stato lo stesso sindaco Marco Togni, postando parte del video sul proprio profilo Facebook e commentando: “Questo video purtroppo sta girando anche sulle pagine, gruppi e sui profili personali di Facebook. Altri utenti lo hanno già pubblicato. Il video è stato girato nel quartiere Allende. So che è meglio non dare visibilità a certe cose, soprattutto da parte del sindaco ma ritengo sia opportuno per noi (me compreso) genitori sapere ciò che succede nella nostra comunità. Oggi forse è solo uno dei tanti video fatti in Italia per imitazione di certi rapper o trapper che vanno di moda tra i giovani e mi auguro che a questo ci si limiti oggi e in futuro. Spesso però capita che si parte da queste cose minori e poi si finisce peggio"

Prosegue Togni; “Montichiari qualche anno fa è stato luogo di un fatto reale balzando alle cronache nazionali. Pistole, armi, violenza e linguaggio volgare sono cose che noi a Montichiari non vogliamo. Aggregazione, luoghi di ritrovo giovanili, punti comunità, oratori e parrocchiale a Montichiari ci sono, sono attivi e funzionano. L'impegno sociale è massimo. Se poi ci si vuol sfogare e impiegare le tante energie represse, abbiamo spazio per tutti i lavori utili alla comunità che si vogliono fare. Basta chiedere”.