Brescia, bottiglie molotov contro il centro vaccinale. Fontana: "Attacco ignobile"

Nel mirino la struttura di via Morelli. Non si registrano feriti, ma sono ancora da quantificare i danni. La Procura indaga per finalità eversiva

Brescia, bottiglia molotov contro il centro vaccinale

Brescia, bottiglia molotov contro il centro vaccinale

Brescia, 3 aprile 2021 - Momenti di paura a Brescia: due bottiglie incendiarie - inizialmente ssembrava solo una sono state lanciate all'alba contro il centro vaccinale di via Morelli, realizzato con i fondi della raccolta AiutiAMO Brescia avviata nel corso della prima ondata del Covid.

Ad essere stata colpita e intaccata dalle fiamme è una delle tensostrutture, nella fattispecie quella che ospita una sala mensa per gli operatori e che fortunatamente non conteneva materiale sanitario di alcun genere. Le fiamme divampate non hanno peraltro intaccato quanto presente all'interno: uno dei teloni cerati che fungono da pareti appare visibilmente bruciato e annerito. Non si registrano feriti, ma i danni sono da quantificare. Sul posto sono intervenuti con i Vigili del Fuoco anche personale dei Carabinieri e della Polizia Locale,  che stanno provando a ricostruire quanto accaduto anche attraverso le telecamere di sicurezza installate in strada.

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"Attacco ignobile! Una bottiglia incendiaria e' stata lanciata all'alba contro il centro vaccinale di via Morelli a Brescia. Fortunatamente non si registrano feriti e, non trovando nulla di infiammabile, l'incendio non si e' propagato", ha scritto su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Il centro - ha aggiunto il governatore - e' stato realizzato con i fondi della generosita' bresciana, grazie all'iniziativa AiutiAMO Brescia avviata nel corso della prima ondata del Covid. Le forze dell'ordine stanno ricostruire quanto accaduto attraverso le telecamere di sicurezza per identificare i responsabili di questo gesto assurdo e malavitoso".

"Un gesto sconcertante, incomprensibile e inaccettabile'', ha aggiunto il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. ''Per ora non ci sono rivendicazioni e pare si sia trattato dell'azione di un singolo, resta però la gravità di un atto riprovevole, che ha colpito una struttura che si occupa di vaccini e tamponi, gestita dalla Protezione civile e dagli alpini, su suolo comunale", ha continuato. "Attendiamo che le indagini facciano il loro corso per stabilire l'esatta dinamica dei fatti e individuare i responsabili, fortunatamente i  danni sono stati limitati e non hanno compromesso l'attività del centro, che già da questa mattina è ripresa normalmente'', ha concluso il primo cittadino.

La Procura di Brescia ha aperto un'inchiesta affidata al magistrato dell'antiterrorismo Carlo Milanesi. Per gli inquirenti il gesto ha una finalità eversiva. Dalle immagini fin qui acquisite si vede un uomo che scappa a piedi all'alba, pochi minuti prima delle sei. Le indagini sono affidate ai carabinieri.

L'ultimo atto di una lunga serie intimidatoria

Le due molotov lanciate contro il centro vaccinale di Brescia sono l'ultimo di una serie di atti intimidatori registrati negli ultimi mesi ai danni di strutture e persone simbolo nel contrasto al Covid. Due settimane fa e' stato incendiato il portone d'ingresso della sede romana dell'Istituto Superiore della Sanita', un episodio sul quale indagano i pm capitolini dell'antiterrorismo dopo una rivendicazione apparsa su un sito vicino alla galassia anarchica. Di questi giorni anche la notizia di un'indagine per minaccia aggravata a carico di quattro persone ritenute responsabili di avere inviato al Ministro della Salute, Roberta Speranza, numerose mail contenenti frasi violente e con intimidazioni riferite alle misure restrittive adottate dal Governo E sono dieci le persone indagate dalla Procura capitolina nell'ambito dell'inchiesta avviata dopo le minacce e gli insulti via social ai danni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "soprattutto - hanno spiegato gli inquirenti - a seguito delle misure adottate per il contenimento della pandemia". Anche i medici, 'eroi' nella prima fase della pandemia, sono diventati col passare dei mesi bersaglio di odio. E' capitato tra gli altri a Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, che e' stato vittima di minacce sui social dopo uno scontro in televisione con un medico negazionista e al virologo Fabrizio Pregliasco, insultato dagli haters sul suo profilo Instagram per i suoi inviti alla prudenza durante la seconda ondata. E alla senatrice Licia Ronzulli sono toccati violenti attacchi e minacce di morte sui social per aver proposto un ddl contro i medici no vax, per rendere obbligatorio il vaccino anti Covid per il personale sanitario. Perfino Liliana Segre e' stata presa di mira dopo essersi vaccinata all'ospedale Fatebenefratelli di Milano il 18 febbraio scorso.