FEDERICA PACELLA
Cronaca

La moda è inclusione: la tesi di Margherita, fashion designer Down

La 23enne è la prima laureata all’Accademia di Brescia. “È stato bellissimo, una grande emozione”

Gli abiti creati e la tesi sono valsi a Margherita Magli 23 anni la laurea con 110 e lode

Gli abiti creati e la tesi sono valsi a Margherita Magli 23 anni la laurea con 110 e lode

Brescia – Inclusione attraverso la moda, perché non esistono vestiti per normodotati e per persone con sindrome di Down, ma abiti per le persone.

Ha le idee molto chiare, oltre che passione e talento, Margherita Magli, 23 anni, bresciana originaria di Orzinuovi, prima laureata con sindrome di Down all’Accademia di belle arti Laba di Brescia. Mercoledì mattina ha discusso la sua tesi ‘Moda e diversità’ ottenendo il diploma accademico di primo livello in Fashion Design con 110/110 con lode. "È stato bellissimo, una grande emozione – racconta, il giorno dopo – il lavoro è stato tanto, ma che soddisfazione". La tesi è un lavoro che intreccia storia, moda, ma anche la sua storia personale. "Nel primo capitolo – spiega – dopo aver introdotto i concetti di disabilità e diversità con una panoramica generale, mi sono focalizzata sulla trisomia 21, condizione genetica che mi appartiene dalla nascita e che mi ha costretta a lottare in una società che difficilmente mi – ci – accetta come esseri con caratteristiche proprie: ci vede come un peso".

Per Magli la moda può diventare uno strumento di inclusione. Ha creato abiti partendo dalle giovani con sindrome di Down, ma che vanno bene anche per normodotati. "Ho tracciato una storia del bello e del brutto, come assiomi variabili con il mutare delle epoche storiche. A supporto di questo, ho esposto una serie di testimonianze artistiche che ci raccontano come la disabilità, in particolare la trisomia 21, siano state più accettate nel passato che nella società contemporanea". Ma la forza interiore, per Magli, è inarrestabile anche in una "società ghettizzante", come dimostrano tante storie di giovani talentuosi con sindrome di Down, come lei che continua a "scegliere di non mollare mai nella vita".

In tasca, c’è già una collaborazione con un bottonificio bergamasco interessato a realizzare i bottoni da lei disegnati Anche se, per ora, il sogno da realizzare è un altro: "Voglio prendere la patente. Prima, un meritato viaggio a Londra".