Passirana, era rientrato al lavoro per dare una mano: muore medico in pensione

Coronavirus, Lumezzane piange una donna che segue di una settimana il marito. Nel Bresciano 3.300 casi

In Poliambulanza si passerà da 50 a 66 posti di terapia intensiva

In Poliambulanza si passerà da 50 a 66 posti di terapia intensiva

Brescia, 18 marzo 2020 - Ancora una giornata durissima per il Bresciano, che continua a vedere un’incessante crescita di casi di Covid 19. Ieri alle 18 si contavano 3.300 positività, 382 in più del giorno precedente, con una crescita più lenta rispetto al +445 registrato tra domenica e lunedì. Allarmante, però, il numero di decessi, che, secondo il dato comunicato da Ats Brescia ai Comuni, è balzato a 383, con un +68 in un solo giorno. Numeri dietro cui si nascondono storie drammatiche di persone, come quello di una donna di Lumezzane deceduta a una settimana dalla scomparsa del marito o di Gino Fasoli, medico di famiglia in pensione di Passirano, che era ritornato in campo proprio per aiutare i colleghi a fronteggiare l’emergenza.

Il capoluogo ha ormai sfondato la soglia dei 500 contagi e con 62 decessi. Anche due medici del carcere di Brescia sono risultati positivi al Coronavirus. Grave la situazione nella bassa bresciana, con 140 casi a Orzinuovi, 77 a Manerbio, 93 a Montichiari. Secondo Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore della sanità, i dati allarmanti di Brescia (come di Bergamo) non sono anomali "ma riflettono la situazione in termini di diffusione del contagio che avevamo 12 o 14 giorni fa". Ciò vuol dire che sino al fine settimana non ci si può aspettare altro che una crescita continua, perché solo dopo si vedranno gli effetti delle misure di contenimento messe in campo.

Funziona la collaborazione tra ospedali pubblici e privati, che incessantemente al lavoro per recuperare posti nuovi di terapia intensiva e per l’ospedalizzazione dei pazienti: nel giro di una settimana, si dovrebbe garantire la presenza di 200 posti di terapia intensiva in tutta la provincia, più del doppio di quelli presenti prima dell’emergenza Covid19. Al Civile, ai 45 posti di terapia intensiva se ne aggiungeranno una ventina nei prossimi giorni, in Poliambulanza si passerà da 50 a 66. Sembra rientrato, almeno per ora, l’allarme lanciato dai sindacati, che hanno diffidato i direttori delle Rsa a dotare gli operatori dei dispositivi di protezione individuale. Ats Brescia ha fatto sapere di aver "provveduto a distribuire 15.050 mascherine chirurgiche e 500mila guanti a tutte le Rsa, Rsd e comunità socio sanitarie, grazie ad una fornitura straordinaria pervenuta nel weekend. È stato utilizzato quale criterio di distribuzione quello della dotazione di posti letto per ciascuna struttura".

Ogni gestore può inoltre decidere di chiudere centri diurni, laddove non si riesca a garantire il rispetto delle distanze di sicurezza. Spetta anche ai gestori cercare di organizzare gli spazi per le quarantene degli ospiti dimessi dagli ospedali. A Leno, ad esempio, la cooperativa “Collaboriamo” ha proposto ad Ats un progetto per trasferire gli utenti positivi in una struttura bresciana della cooperativa Tempo libero, attualmente non utilizzata, che garantirebbe l’isolamento richiesto. Buona notizia dall’Asst del Garda, che ha attivato lo sportello psicologico per pazienti e famigliari: basta inviare nome e telefono a aiutopsicologico@asst-garda.it o scrivere un messaggio whatsapp al 380 6913898.