Adesioni altissime, con disagi per gli utenti, allo sciopero nazionale del trasporto pubblico. In Lombardia le percentuali comunicate da fonti sindacali oscillano dall’80% fino a punte del 100% per la mobilitazione proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Faisa Cisal, Ugl Fna, Cub trasporti, Sgb, Cobas lavoro privato e Adl Cobas.
A Brescia, la società che gestisce il trasporto urbano, Brescia Mobilità, ha registrato un’adesione del 70% per gli autisti dei bus, mentre la metropolitana è stata chiusa al di fuori degli orari garantiti. I disagi si sono registrati in tutte le città, dove sono saltate molte corse. Per quanto riguarda l’extraurbano, a Brescia l’adesione è stata dell’80-90%, come spiegato da Nicola Caletti, delegato Cobas. "Lo sciopero è andato molto bene, anche se l’azienda – spiega – non ha comunicato agli utenti le corse garantite dai terzisti e questo ha creato qualche problema". Con lo sciopero e la manifestazione a Roma davanti al Ministero dei Trasporti, i sindacati hanno chiesto "migliori condizioni di lavoro" e "una profonda riforma del settore, che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale".
"Il nostro obiettivo – sostengono – è trovare soluzioni per i lavoratori e le lavoratrici del settore e rispondere al bisogno di mobilità pubblica della cittadinanza. Quando ciò viene reso impossibile non dalle nostre rivendicazioni, ma dal disinteresse delle Istituzioni e dall’inadeguatezza delle controparti, lo sciopero rimane l’unico strumento legittimo per far sentire la nostra voce. La responsabilità degli scioperi risiede nello scarso interesse per il trasporto pubblico locale dimostrato nel tempo dai Governi e dalle associazioni datoriali che rappresentano le imprese". Ci sono poi questioni più locali, che sono emerse anche in questa occasione. "La carenza di autisti – prosegue Caletti – nella nostra azienda (Arriva, ndr) è molto forte, ma non è così dappertutto. Il problema è che ci sono nastri orari e turnazioni di altri tempi. Negli ultimi due o tre anni sono passate da qui 130, 140 persone, tanto che se oggi fossero qui a lavorare ci troveremmo a parlare di esuberi".