Brescia, omicidio di Manuela Bailo. L'amante: "Ora relax in vacanza"

Il giorno dopo aver ucciso la 35enne, Pasini parla con Il segretario della Uil: "Mi disse che aveva bisogno di andare al mare"

Fabrizio Pasini, l'ex amante di Manuela Bailo

Fabrizio Pasini, l'ex amante di Manuela Bailo

Brescia, 24 agosto 2018 - Il reo confesso per la morte di Manuela Bailo, Fabrizio Pasini, giovedì 2 agosto, qualche ora prima di partire con la moglie per Alghero, il cadavere della povera Manuela fresco di sepoltura nelle campagne di Azzanello, nel Cremonese, ha incontrato fuori dalla sede della Uil di Brescia il segretario provinciale del sindacato. Il suo datore di lavoro. «Non vedo l’ora di partire, ho bisogno di mare e relax». Un saluto, due parole. Parole che con il senno di poi, alla luce dell’omicidio, alle orecchie di Mario Bailo sono suonate sinistramente gelide.

«Ho un ricordo nitido di quell’episodio – rivela il segretario, che conferma l’avvenuta espulsione di Pasini dalla Uil –. Si parlava di ferie e io gli dicevo che non avevo la testa per pensarci: lo scorso febbraio ho perso un nipote in un incidente e non sono nello stato d’animo giusto per partire. Lui invece ha ribattuto con convinzione di contare le ore che lo separavano alla partenza, di avere un gran bisogno di rilassarsi al mare con la famiglia perché molto stanco». Bailo – l’omonimia con la vittima è casuale, nessuna parentela – ci tiene a sottolinearlo: «Per me Pasini non è più un collega, né un uomo qualunque. È un assassino che ha raccontato una montagna di bugie e ha rubato non solo la vita alla povera Manuela, ma ha anche distrutto quella di due famiglie».

L'epilogo drammatico di tre settimane di angoscia per la sorte della 35enne di Nave – non si era improvvisamente più saputo nulla di lei dal 28 luglio, finché il 20 agosto Pasini ha confessato di averla buttata dalle scale e di avere nascosto il corpo – ha stravolto tutti i colleghi. In molti vociferavano della relazione tra i due dipendenti, nessuno però avrebbe immaginato lo sconcertante finale della storia. «Questa è ancora la settimana del silenzio e della vicinanza al dolore della famiglia, e così sarà finché non si svolgeranno i funerali – continua Bailo –. Da settembre però inizieremo a darci da fare per trasformare la tragedia in iniziative incisive per la prevenzione dei femminicidi». Uil in concreto intende avviare una massiccia campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne, campagna che coinvolga anche Cgil e Cisl. Non solo: «Manuela era parte della nostra famiglia, le dedicheremo un luogo o uno spazio importante intestandolo in sua memoria. E quando sarà tempo di processo chiederemo di costituirci parte civile».