Brescia, Manuela Bailo uccisa dall'amante: caccia ai tasselli mancanti

Sub nelle torbiere del Sebino per trovare i cellulari. In corso l’autopsia sul corpo della 35enne. Gli inquirenti vogliono ricostruire la dinamica del delitto e le ultime ore dell'impiegata del Caf Uil

Manuela Bailo

Manuela Bailo

Brescia, 22 agosto 2018 - Fabrizio Pasini ha confessato di avere ucciso al culmine di una lite Manuela Bailo, la 35enne di Nave scomparsa il 28 luglio e con cui l’uomo aveva una relazione extraconiugale, e di averne gettato il cadavere all’interno di una vasca per la raccolta dei liquami di una cascina di Azzanello nel Cremonese, ma per gli inquirenti le indagini non sono chiuse. Ulteriori risposte le potrebbero trovare all’interno dei due telefoni cellulari di Manuela, quello privato e quello che come impiegata del Caf Uil di Brescia usava per lavoro, che ancora non si trovano. Ieri i sommozzatori hanno battuto i fondali delle torbiere del Sebino a caccia dei due telefoni utilizzati dalla donna. Gli inquirenti stanno cercando di capire se la confessione del 48enne sindacalista della Uil, sposato e padre di due figli adolescenti, è veritiera. Qualche conferma potrebbe arrivare dagli esiti dell’autopsia disposta ieri dal magistrato titolare dell’indagine, il sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi.

Ieri mattina il pm ha incaricato il proprio consulente, il professor Andrea Verzeletti direttore dell’Istituto di Medicina Legale di Brescia, mentre la difesa di Pasini ha nominato come proprio consulente la dottoressa Antonella Milesi. I familiari di Manuela Bailo per il momento hanno rinunciato a dare l’incarico a un proprio consulente. «Avremmo scelto il professor Verzeletti – spiega l’avvocato Giulio Rota che con il collega Michele Radici assiste la famiglia della 35enne di Nave – Ci riserviamo di farlo qualora venissero disposti nuovi accertamenti ad esempio nell’abitazione dove è avvenuto il delitto». Ieri in tarda mattinata è iniziato l’esame autoptico che dovrebbe proseguire anche oggi. È stata eseguita una tac e una serie di radiografie sul cadavere della donna quindi è iniziata l’autopsia vera e propria. I tanti giorni passati all’interno della vasca, le alte temperature e lo stato di decomposizione hanno rovinato i tessuti così per avere le prime risposte bisognerà attendere ancora qualche giorno mentre per la relazione completa serviranno 90 giorni. Le risposte che arriveranno dalla autopsia dovrebbero entrare a fare parte della richiesta di convalida del fermo che il pm Milanesi dovrebbe depositare nelle prossime ore.

Domani o venerdì dovrebbe quindi tenersi l’interrogatorio di convalida all’interno del carcere bresciano di Canton Mombello dove Pasini è detenuto da lunedì. Il 48enne sindacalista nelle scorse ore ha nominato un nuovo legale, l’avvocato Pietro Paolo Pettenadu, che oggi lo incontrerà in carcere. «Pasini sta prendendo consapevolezza di quello che ha commesso», ha spiegato il legale d’ufficio, l’avvocato Matteo Scapaticci, che lo ha seguito dal momento del fermo fino a ieri, quando ha deciso di rinunciare all’incarico.