Lui aveva interrotto la storia d’amore perché non sopportava la sua gelosia morbosa, lei non l’ha presa bene e ha materializzato il copione della perfetta stalker, con in più la madre a darle man forte e a farle da autista durante i pedinamenti. È successo in un paese della Valtrompia, e adesso mamma e figlia sono state denunciate per atti persecutori. Di più: non dovranno avvicinarsi alla (presunta) vittima violando la distanza di sicurezza dei cinquecento metri, e sono state sottoposte all’applicazione del braccialetto elettronico. La ragazza, una ventiseienne, avrebbe pressato e perseguitato seguendolo ovunque l’ex, un coetaneo con un lavoro in un centro commerciale, per circa un annetto. Il tutto, appunto, con la complicità della genitrice. La relazione era durata circa quattro mesi, finché il ragazzo, spaventato per le ossessioni e la possessività della fidanzata, aveva deciso di rompere. Da quel momento a suo dire se la sarebbe trovata dappertutto. Sotto casa, in palestra, al cinema, sotto le abitazioni degli amici, al lavoro. Persino fuori dalla stazione della polizia Locale, dove il giovane si era rivolto per avere consigli e trovare rimedio a una vicenda sempre più pesante. Un accerchiamento in forma massima, considerando peraltro che la ex spesso sarebbe stata scarrozzata in macchina al suo indirizzo dalla mamma. L’ennesimo pedinamento lo ha indotto a muovere passi concreti. Dopo dodici mesi di ansia ha sporto formale denuncia, passaggio che ha fatto scattare immediatamente le indagini. Gli accertamenti sono stati espletati in tempi rapidi, entro tre giorni, così come è previsto per i casi di “Codice rosso“ che impongono un trattamento preferenziale per chi subisce abusi e violenze varie. Conclusione: nel giro di 48 ore gli investigatori hanno raccolto elementi sufficienti per convincere il gip, Alessandra Sabatucci, ad emettere per entrambe le donne la misura cautelare del divieto di avvicinamento. Contestualmente mamma e figlia sono state sottoposte appunto all’applicazione del braccialetto elettronico, che con un messaggio sonoro avverte la persona offesa di potenziali sconfinamenti. Se d’ora in poi le due violeranno lo spazio “vitale“ dei cinquecento metri fissati dal giudice, la loro posizione si complicherà. Rischiano un aggravamento della misura. E di finire ai domiciliari, se non in cella. Beatrice Raspa
CronacaMamma e figlia stalker. Braccialetto a entrambe