REDAZIONE BRESCIA

Maltempo, si contano i danni: Brescia preleva 100mila euro dal fondo di riserva

In città revocata l'ordinanza di chiusura delle scuole. In provincia resta interdetto il ponte di Orzinuovi. Oglio e Chiese sempre monitorati ma non fanno più paura

Brescia flagellata dal maltempo

Brescia, 31 ottobre 2018 - E' in corso un lento ritorno alla normalita' a Brescia e provincia, mentre Verona e' stata "salvata" dal rischio inondazione dal Lago di Garda che ha accolto le acque ridondanti dell'Adige. Nel Comune di Brescia, e' stata revocata l'ordinanza di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e oggi gli studenti del capoluogo sono tornati a lezione. La chiusura, ha spiegato il sindaco Emilio Del Bono, e' servita a ridurre il traffico e le persone in circolazione per consentire a Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Protezione Civile, Aprica e tecnici di A2A di intervenire con efficacia per rimediare ai danni prodotti dal maltempo. E anche in Provincia, il peggio sembra passato. Arretrano l'Oglio, il Chiese e la portata di altri corsi d'acqua, le frane concedono tregua, le strade man mano vengono liberate da tronchi e rami. Criticita' a macchia di leopardo, strade e ponti chiusi, elettricita' a singhiozzo; E-Distribuzione e' al lavoro per il ripristino del servizio.

Per rimediare ai danni il Comune di Brescia ha deciso un prelievo dal Fondo di riserva di 100 mila euro: serviranno per nuovi affidamenti e integrazioni dei contratti con societa' di manutenzione del verde e per il ripristinare la sicurezza degli edifici: rifare, ad esempio, il cappotto a una scuola del Prealpino, danneggiata per 7 mila euro. Si tratta di un primo stanziamento che difficilmente coprira' tutte le necessita', ma rappresenta un sostegno importante. Il ponte sul fiume Oglio, a Orzinuovi, rimarrà chiuso ancora per tutta la giornata di oggi, fino a mezzanotte. La decisione e' stata presa per motivi precauzionali dai sindaci di Orzinuovi e Soncino, divisi dal corso d'acqua che le piogge di questi giorni hanno gonfiato in maniera preoccupante. Il lago di Garda ha invece salvato Verona dall'alluvione. Come ha detto la presidente della Comunita' del Garda Mariastella Gelmini, commentando l'apertura notturna dello scolmatore artificiale a Nago di Torbole, che ha riversato nel lago 20 milioni di metri cubi di acqua del fiume per risparmiare al territorio veronese i disastri della piena, si e' trattato di un sacrificio, per il Garda bresciano e veronese, visto che l'acqua immessa dall'Adige e' piu' fredda e piu' sporca, insomma non e' un toccasana per l'ecosistema lacustre. Ma la decisione, presa nella notte dalla Protezione civile trentina, era di quelle obbligate dall'emergenza; la misura era stata adottata l'ultima volta 18 anni fa".