di Milla Prandelli
PISOGNE (Brescia)
"La situazione quest’anno è difficilissima, nonostante il lavoro costante e duro che svolgiamo dall’alba al tramonto". A raccontare il disagio di questi giorni è Marina Pe dell’azienda agricola Spandre di Pisogne. Lei e la sua famiglia in questo periodo, dopo avere fatto la transumanza dal fondo valle, si trovano a Malga Foppella ai colli di San Zeno, a circa 1500 metri di altezza, ai piedi del Monte Guglielmo: la più alta delle Alpi del Sebino bresciano. Marina e i suoi in quota hanno oltre 100 bovini, di cui un’ottantina da latte, con cui producono formaggi tipici del territorio come il silter, il casolet, le formaggelle, ma anche ricotte fresche e affumicate. Oltre ad occuparsi degli animali la famiglia gestisce un agriturismo in malga, affidato loro dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano. Qui serve prodotti d’eccellenza a chilometro zero, tra cui taglieri con i prodotti caseari e con i salumi aziendali, torte e primi e secondi piatti che raccontano le tradizioni dell’alto Sebino e della bassa Valcamonica, che qui incontrano la Valtrompia.
"La stagione è da dimenticare – spiega Marina, che ha inaugurato l’agriturismo una decina di anni fa - ieri non siamo arrivati a dieci clienti. Fra loro c’era una coppia che aveva prenotato delle forme e quindi sapevamo sarebbe venuta. Il maltempo sta tenendo lontane le persone dalla montagna. Ma noi non stiamo lavorando come gli altri anni e vendiamo quello che comprano le poche persone di passaggio". La Pe e i suoi ogni giorno producono almeno sei forme di silter, diversi altri tipi di formaggio e il burro. Rischiano di restare invenduti o di dover stagionare e poi essere commercializzati a valle, sui mercati e nei punti vendita che si servono dall’azienda agricola. "A giugno non abbiamo visto praticamente nessuno – racconta Marina - ha sempre piovuto – e a luglio sono arrivate poche persone". L’agriturismo non è il solo problema.
"Il maltempo e la grandine hanno devastato i pascoli di famiglia - sottolinea- quindi abbiamo dovuto comprare altri terreni e due malghe, che sono nel versante valtrumplino. Abbiamo spostato le bestie asciutte e da latte sui prati di Tavernole sul Mella. Speriamo che il tempo migliori perché l’erba sta marcendo alla radice e quindi rischiamo di dover scendere prima a valle". Marina Pe nonostante la situazione ama la montagna e pensa valga la pena lavorarci. "È importante presidiare la montagna – dice la donna – speriamo che agosto sia assolato e la situazione migliori. Purtroppo non riceviamo aiuti, non perché i nostri enti territoriali non vogliano sostenerci, anzi sono sempre disponibili, ma perché mancano fondi alla radice. Noi comunque non molleremo, stimolati dall’amore per questi prati e queste vette, dove siamo nati e cresciuti. Saremo sempre qui. Pronti a servire genuinità e prodotti che sanno della nostra terra".