Magasa, primato triste: è senza bambini

Il paese bresciano (100 abitanti) è il migliore solo per la statistica: l’unico ragazzino si è trasferito

Magasa, primato triste: è senza bambini

Magasa, primato triste: è senza bambini

MAGASA (Brescia)

Sarebbe un record, quello di Magasa, piccolo Comune della provincia di Brescia, se non fosse che, nel frattempo, è rimasto senza bambini. Con un museo per un minore, infatti, in base ai dati 2022, il Comune sarebbe in testa alla classifica di openPolis sul tasso di musei ogni 10mila bambini sotto i 18 anni che risiedono nei Comuni della Lombardia. Solo che, nel frattempo, il bambino non c’è più, perché la famiglia si è trasferita altrove.

"Abbiamo ancora il museo – spiega il sindaco Federico Venturini – viene aperto la domenica, nel pomeriggio, dal Consorzio forestale (Terra tra i due laghi, ndr)". Impensabile avere personale del Comune a gestirlo. "Si figuri, in municipio abbiamo solo un’impiegata, quando è malata lei non si può neanche aprire il Comune. Avevo chiesto di poter assumere un guardiaboschi e un guardiacaccia, perché qui c’è tanto bracconaggio, la notte c’è un traffico di macchine che fa paura, ma niente da fare". Il Museo enografico della Valvestino è, comunque, un piccolo gioiellino: di proprietà del Comune, è allestito in uno dei caratteristici fienili del borgo di Cima Rest e raccoglie strumenti di lavoro agricolo, artigianale e caseario. Tra il materiale esposto ci sono le ‘slitte’ per il trasporto del legname e del letame, gli attrezzi usati dai produttori di formaggio e nell’attività della pastorizia, gli oggetti che servono per la lavorazione del legno, per la coltivazione dei campi e per la realizzazione e conduzione dei fienili, che sono parte integrante della cultura e della storia di questo luogo. La struttura fa parte dell’ecomuseo della Valvestino, che comprende altri poli culturali del territorio, tra Magasa e Valvestino, nel cuore del Parco Alto Garda Bresciano. Ormai, però, ne beneficiano soprattutto i turisti, che non mancano.

"Ormai a Magasa vivono circa 100 persone – prosegue Venturini – la famiglia con l’unico bambino che avevamo ha scelto di andar via, a Idro, perché d’altra parte l’alternativa sarebbe percorrere ogni giorno decine di chilometri per arrivare a scuola". Resta il museo, seppur, a questo punto, senza minori che abitano nel piccolo paese. "Siamo in un posto bellissimo, ma non si vive di quello. Di attività comunali siamo riusciti a tenere aperto il centro anziani. Attività commerciali non ce ne sono, tranne i due ristoranti che lavorano bene. Questo è un po’ il destino delle zone come le nostre".

F.P.