
Lonato del Garda, il caso fanghi
Lonato del Garda (Brescia) - Sospesa la rimozione dei terreni di Lonato su cui sono stati sparsi fanghi contaminati della Wte: ora la palla passa alla Provincia.
La vicenda è quella nata dalle indagini dei Carabinieri Forestali del Gruppo di Brescia coordinati dal sostituto procuratore Marco Leo Tenaglia che, il 24 maggio 2021, avevano portato al sequestro dei 3 stabilimenti di Calvisano, Calcinato e Quinzano della Wte. L’azienda avrebbe smaltito 150mila tonnellate di fanghi contaminati da metalli pesanti, idrocarburi e altri inquinanti spacciati per fertilizzanti su 3mila ettari di terreni agricoli nel Nord Italia tra il 2018 e il 2019 (22 gli indagati, ad aprile ci sarà la prima udienza). Tra le varie contestazioni, c’era anche il reato di discarica abusiva per 3 lotti a Lonato del Garda, affittati a società e destinati all’accumulo di finti “gessi di defecazione”, quando non erano disponibili terreni su cui effettuare il loro spandimento come “ammendanti agricoli”. Per questo, il Comune guidato da Roberto Tardani ha emanato un’ordinanza che, sulla base del parere di Arpa del febbraio 2022, aveva disposto la rimozione dell’intero strato superficiale di 60mila m3 di terreni.
Il ricorso proposto da proprietari e affittuari ha introdotto un tema che era sempre rimasto un po’ sullo sfondo: è legittimo considerare rifiuto tutto il terreno (per un certo spessore) visto che i gessi vi si sono ormai dissolti? O, piuttosto, bisogna definire l’area come potenzialmente inquinata, e dunque suscettibile di caratterizzazione e bonifica con competenza provinciale?
Il nodo dovrà essere sciolto dalla Provincia, che entro il 17 giugno dovrà depositare una relazione, dopo aver verificato se il livello delle concentrazioni soglia di contaminazione, per i parametri rilevanti, sia stato superato. Nel frattempo, il Tar ha sospeso l’ordinanza perché "se è dubbia l’effettiva contaminazione dell’area, sinora mai accertata, è certo il grave danno economico lamentato dalla parte ricorrente e dalla proprietà cointeressata, per le operazioni di smaltimento ordinate, potenzialmente irreversibili".