Lanfranco Ivanovich Cirillo, l'architetto di Putin parla: "Non sono un latitante"

Accusato di megafrode al Fisco a Brescia, si è rifugiato a Mosca: "Mi hanno mandato anche la scheda elettorale" Sequestrati 142 milioni di euro. "Non evado le tasse, in Italia fatturo zero"

Vladimir Putin e Lanfranco Cirillo

Vladimir Putin e Lanfranco Cirillo

Brescia, 16 febbraio 2023 - Per l’Italia è un furbacchione che ha frodato il Fisco per almeno 50 milioni e sarebbe da arrestare. Per la Russia è un archistar del lusso, conteso dagli oligarchi affascinati dalla creatività italiana. Il 23 febbraio Lanfranco Ivanovich Cirillo, 64 anni, dal 2014 cittadino russo per decreto dello “zar”, sarà processato a Brescia per reati fiscali, esterovestizione e autoriciclaggio. Ma in Tribunale il cosiddetto architetto di Putin non ci sarà: su di lui da agosto pende un mandato di arresto internazionale in carcere. Tecnicamente è un latitante. Lui però risponde al telefono con voce squillante dal suo appartamento al 51° piano del grattacielo di Moscow City, dove è appena rientrato dopo aver fatto fretta all’autista per non arrivare tardi all’appuntamento con Il Giorno : "Latitante? Lo sarei se mi fossi reso irreperibile, ma dove abito è risaputo. Piuttosto sono un esiliato, anzi un migrante - scherza ma non troppo -. Mi hanno ritirato il passaporto. Sono bloccato, nemmeno volendo potrei rientrare in Italia".

Dottor Cirillo, si spieghi.

"Io vorrei tornare per potermi difendere, sarebbe un mio diritto costituzionalmente garantito. Ma non posso in presenza di un mandato di arresto, e in assenza di una richiesta di estradizione da parte dell’autorità giudiziaria italiana. Non potrò nemmeno assistere al mio processo in videocollegamento. Assurdo. E pensare che la Finanza è andata a cercarmi a casa di mia moglie, a Roncadelle (hinterland bresciano, dove gli inquirenti hanno posto sotto sequestro una villa faraonica, ndr ), ma qui non è mai venuto nessuno. Sono un tale latitante da avere a settembre ricevuto a casa la scheda elettorale per votare. Non è strano? Ho scritto all’Ambasciata, ma non ho avuto risposta. Nel 2021 dagli ovociti congelati di mia figlia (morta di tumore nel 2019 a 33 anni, ndr ) in America è nata una bimba. Sarebbe mia nipote, anche se non per la legge. L’avrò potuta vedere due volte".

Qual è la sua storia di Cirillo? Come un geometra di Treviso passando da Brescia è diventato l’archistar di Putin?

"A 20 anni sono emigrato e ho girato il mondo. Nel 1993 sono approdato in Russia e mi sono laureato in architettura. Ho intuito che l’epoca post Urss fosse ricca di possibilità, l’ho cavalcata facendo conoscere il made in Italy. Tra i miei clienti ci sono 44 oligarchi, per la rivista Forbes tra i più influenti al mondo. A Brescia invece sono approdato per amore, di mia moglie e di mia figlia. Ma io lavoro qui da 30 anni".

Come li ha conquistati, questi “ricconi“?

"Fornendo loro un servizio chiavi in mano senza precedenti. Offro una villa completa, con gli accappatoi appesi in bagno e la cantina fornita dei migliori vini italiani".

Si dice che la residenza sul mar Nero dello “zar” sia opera sua, ma le voci sono contrastanti...

"Non è una residenza, ma un resort. Confermo di averla costruita io, ma non ho mai trattato con il presidente".

Passiamo alle contestazioni. La pm Erica Battaglia sostiene che tra il 2013 e il 2019 lei abbia dimorato in Italia senza pagare le tasse, e che abbia ‘esterovestito’ il suo business proprio per evaderle. Sua figlia era malata all’epoca...

"In quegli anni ho continuato a risiedere in Russia nonostante la malattia di mia figlia. Non era invalida, ha continuato a viaggiare fino all’ultimo".

Nega interessi economici in Italia?

"Assolutamente. Non ho mai fatturato un euro in Italia, né ho mai avuto un cliente. Sono uno dei 6 milioni di italiani residenti all’estero che manda rimesse. Diciamo che ho un potere d’acquisto sopra la media e questo desta antipatie e sospetti. Ma io ho solo fatto vivere bene la mia famiglia, in trasparenza".

Gli inquirenti le hanno sequestrato un patrimonio di 142 milioni tra immobili, ville sul Garda e In Sardegna, contanti (670mila euro), uno yacht, un elicottero, una collezione di 150 opere d’arte firmate Kandinsky, Botero, Modigliani, Cezanne. Come se la passa sua moglie, che affronterà a sua volta il processo con lei?

"Da un giorno con l’altro è rimasta senza nulla, non aveva più manco una borsa o un letto dove dormire. Per fortuna la aiutano alcuni amici. Sequestro vuol dire anche spreco. Tra i beni sequstrati c’è la sua azienda agricola (a Capriano del Colle, ndr ). È andato perso il raccolto dell’uva, lasciata marcire così. E dire che io non ho mai avuto un problema con la giustizia".

Che idea si è fatto?

"Un sospetto ce l’ho: in Italia tutto ciò che viene dalla Russia è visto come il diavolo. Fossi stato l’architetto di Biden o di Zelensky scommettiamo che mi avrebbero fatto una statua? Ma io non sono un delinquente, ho sempre pagato le mie tasse. Nel 2015 in cantiere mi lavoravano 1.500 persone, mai avuto un dipendente in nero. Eppure su di me sono state disposte 83mila intercettazioni, manco fossi Matteo Messina Denaro. Ma sono fiducioso: i giudici di Brescia se ne accorgeranno".