L’allarme in Università: le opere diventano insostenibili

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L’inflazione si abbatte non solo sui bilanci familiari, ma anche sui cantieri, mettendo a rischio la realizzazione di opere utili alla collettività, come quelle per l’edilizia universitaria. Lo ha evidenziato anche ieri mattina il rettore dell’Università degli studi di Brescia, Francesco Castelli, nella cerimonia di apertura dell’anno accademico, a cui ha presenziato il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.

"Sebbene i fondi messi a disposizione dal Pnrr abbiano indubbiamente costituito un necessario, ma temporaneo, sostegno a un settore troppo spesso sotto finanziato, il nostro sistema universitario vive momenti di incertezza – ha evidenziato Castelli –, soprattutto legati all’aumento dei costi di funzionamento. Gli eventi pandemici e bellici hanno impattato in maniera significativa sui bilanci di Ateneo, con particolare riferimento ai costi energetici e ai costi di realizzazione delle opere di edilizia universitaria, già progettate o cantierizzate, il cui costo si ipotizza possa lievitare del 30%. Il tasso di inflazione da un lato e i maggiori oneri connessi ai giusti adeguamenti contrattuali del personale peseranno in maniera forse insostenibile sugli Atenei di questo Paese".

Da qui la richiesta di consolidare le misure esistenti, garantendo e incrementando la progressione del Fondo di finanziamento ordinario pianificato nella scorsa legge di Bilancio. "L’impulso garantito in questi anni dalle risorse del Pnnr dovrà trovare una forma di stabilizzazione per non vanificarne l’effetto al momento in cui tali risorse dovessero venire meno – ha aggiunto Castelli –. Sarà altresì opportuno, d’intesa con le amministrazioni regionali, stabilizzare nel Fondo integrativo statale le risorse dedicate al diritto allo studio che hanno visto oggi meritoriamente incrementare il valore delle borse di studio".

Federica Pacella