REDAZIONE BRESCIA

Lago di Garda 2023, dove fare il bagno e dove è meglio evitare. I dati di Goletta Verde

Nel complesso migliora la situazione sulla sponda lombarda con solo tre punti prelievo che non rientrano nei parametri. Legambiente e il turismo sostenibile

I ragazzi della Goletta del Laghi di Legambiente al lavoro

Brescia, 30 giugno 2023 - Tre località fortemente inquinate ma altre che, a volte dopo anni, hanno superato il test di Goletta Verde sullo stato di “salute” del lago di Garda. Nel complesso le acque della sponda veneta sono state tutte promosse mentre in Lombardia rimane qualche problema ma rispetto alle indagini precedenti i punti critici sono fortemente diminuiti.

Goletta dei Laghi

Questo il risultato del la Goletta dei Laghi 2023, la campagna di Legambiente dedicata alla difesa delle acque dei bacini lacustri italiani, che a ha fatto tappa sul Lago di Garda, incrociando i rilievi effettuati sulle sponde lombarda e veneta.

Prelievi e tecnica

Lo comunica l'associazione ambientalista, spiegando che sono stati prelevati 13 campioni, di cui 7 in Lombardia e 6 in Veneto. I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

La sponda lombarda

Sulle sponde lombarde del lago risulta fortemente inquinata la foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione. È inoltre fuori dai limiti di legge il nuovo punto di campionamento di Toscolano Maderno, precisamente la foce del rio Lefà. Tuttavia, ci sono anche segnali positivi: i punti di Salò, Padenghe sul Garda, la foce del Rio nell'oasi San Francesco del Garda e la foce del Torrente Toscolano risultano entro i limiti, a differenza dell'anno scorso in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati.

La sponda veneta

Tutti con concentrazioni inferiori ai limiti di legge previsti dalla normativa vigente in Italia sulle acque lacustri, i sei punti campionati sulla sponda veneta del Lago di Garda, nel Veronese: la foce del torrente Gusa a Garda; il lago di fronte alla foce del torrente San Severo in località Punta Cornicello a Bardolino; la foce del torrente Marra e la foce del torrente Bosca a Lazise; la foce del rio Duganale dei Ronchi in località Ronchi a Castelnuovo del Garda; la foce del torrente Rielo a Peschiera del Garda.

I miglioramenti lombardi

"In generale si nota un miglioramento su entrambe le sponde, con meno superamenti rispetto agli anni passati -spiega Elisa Scocchera, portavoce Goletta dei Laghi di Legambiente-. La sponda veneta conferma i risultati con tutti i punti risultati entro i limiti, come nel 2022. Per la sponda lombarda: il punto di Salò, quello di Padenghe sul Garda, la foce del Rio nell'oasi San Francesco del Garda e la foce del Torrente Toscolano risultano entro i limiti al contrario dello scorso anno, in cui erano risultati inquinati o fortemente inquinati. Nello specifico, il punto campionato a Salò, campionato sin dal 2012, è risultato fuori dai limiti per molti anni di fila, come il punto a Padenghe, campionato dal 2011 e sempre risultato al di sopra dei limiti di legge. Ci auguriamo che questa tendenza positiva rimanga e anzi sia solo l'inizio per avere un lago più pulito e sicuro".

Dilemma turismo

"Come ogni anno, oltre alla qualità delle acque, è importante fare il punto sulle principali problematiche che affliggono il lago -dichiarano Cristina Milani e Paolo Bonsignori del Circolo Legambiente per il Garda- soprattutto quelle legate al turismo, tanto che anche sul Garda si comincia a parlare di overtourism: nessuno si rende conto che in un luogo così attrattivo già di suo per clima, paesaggi e cultura non serve creare nuovi richiami".

Ciclovia del Garda

Uno di questi è la Ciclovia del Garda, con alcuni tratti progettati a sbalzo senza tener conto del rischio geologico: "A nostro avviso -dicono Milani e Bonsignori- non promuove un turismo sostenibile, ma attira turisti di passaggio in auto senza un vero interesse per il lago. Un altro dei grandi problemi che causa criticità nella parte lombarda del lago è la mancanza di un sistema di depurazione unitario: ogni regione ha fatto da sé, con il risultato di aver frammentato la progettazione, oggi in Lombardia ferma al palo per le contestazioni di comitati e cittadini rispetto al luogo in cui ubicare il nuovo depuratore lombardo".

I nuovi alberghi a Salò

"Si continua a costruire, soprattutto alberghi. Solo a Salò sono in dirittura d'arrivo 2 hotel super lusso per almeno 1500 ospiti, a Gargnano una residenza turistico alberghiera di 14 mt di altezza capace di ospitare 400 persone, realizzata in mezzo ai boschi. Insomma, una pressione sul territorio che non si sa fino a quando saremo in grado di sopportare".