
L’area del cantiere bloccato nei mesi scorsi: i lavori potrebbero presto ripartire
Iseo (Brescia) - Presto il supermercato Lidl di Iseo potrebbe essere una realtà. Il Tar, infatti, ha respinto i ricorsi presentati da Legambiente del Basso Sebino che chiedeva l’annullamento della delibera del 9 ottobre 2020 in cui è stato approvato il piano attuativo per la costruzione del nuovo supermercato, che sarà realizzato di fronte alla Conad e a poche decine di metri dal D-Più Discount, in un’area fortemente inurbata e non distante dalla Riserva delle Torbiere del Sebino, ma comunque esterna a essa. I lavori sono stati fermati nel maggio 2021 e l’apertura della Lidl messa in discussione, nonostante il progetto prevedesse l’inaugurazione prima di Natale 2021. A fermare le opere è stata un’ordinanza cautelare del Consiglio di Stato. Nei ricorsi di Legambiente si legge che la superficie del nuovo punto vendita sarebbe di cinque volte più grande rispetto al vigente Pgt e la possibilità di costruire sarebbe stata ottenuta tramite una variante ad esso. Non solo. La struttura si troverebbe troppo vicina alle Torbiere del Sebino.
Le motivazioni addotte non sono state sufficienti, per il Tar, a mettere il nuovo supermercato nel cassetto. Dopo la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale i lavori potrebbero ricominciare presto e vedere il termine entro l’anno. "Con il parco commerciale in Via Gorzone e con la saturazione conseguente delle ultime aree verdi dell’area umida verrà snaturata ulteriormente la vita sociale d’ Iseo – dice Dario Balotta di Legambiente - prendiamo atto che dopo l’errore della vecchia giunta comunale (Venchiarutti) di autorizzare Conad ora anche questa giunta (Ghitti) prosegue sulla stessa strada. Per tutti questi motivi il nostro direttivo si riunirà a breve per decidere se proseguire l’azione legale". La Giunta iseana, intanto, è tranquilla: "Mai avuto dubbi sulla correttezza degli atti amministrativi – commenta il vicesindaco Cristian Quetti – La sentenza dimostra, ancora una volta, come gli uffici abbiano lavorato nel pieno rispetto delle normative vigenti". Intanto è da capire che posizione assumerà la società proprietaria, che ha la facoltà di decidere se chiedere i danni ai ricorrenti per il mancato introito.