Iseo (Brescia) – Il fumo che esce dalla finestra di un appartamento davanti al porticciolo di Iseo, due ragazzi affacciati da quella stessa finestra che urlano terrorizzati, pronti a lanciarsi nel vuoto pur di sfuggire alle fiamme. E invece, grazie all’intervento di un agente della polizia locale, i due giovani, di 20 e 19 anni, sono riusciti a salvarsi senza riportare conseguenze. A parte lievi sintomi di intossicazione e una grande spavento.
Merito dell’agente della Locale Giuseppe Scolaro che stava operando in zona: “Ero in servizio nei pressi del lungolago – racconta – quando sono stato richiamato dalle urla di alcuni cittadini. Quando sono arrivato via Porto Oldofredi c’erano questi due ragazzi alla finestra che chiedevano aiuto. La loro casa stava andando a fuoco. Usciva tantissimo fumo dall’appartamento”. Nella casa infatti, a causa di un cortocircuito del quadro elettrico, stava divampando un incendio, e i locali erano già invasi dal fumo.
La scala e il furgone
"Nelle vicinanze – dice ancora Scolaro – c’era un furgone frigo. Ho chiesto al proprietario di spostarlo sotto l’appartamento in fiamme. Un cittadino nel frattempo era già arrivato con una scala. Quindi abbiamo issato la scala sul furgone, così sono riuscito a raggiungere i due ragazzi e metterli in salvo”.
Il maggiore fuori servizio
Ad affiancare Scolaro nelle operazioni di salvataggio c’era anche un maggiore della Guardia di Finanza di Iseo, Domenico Lamarta, che abita a pochi passi dalla casa incendiata. “Stavo facendo colazione con mia moglie e mio figlio – racconta Lamarta – quando ho sentito le grida che provenivano dalla strada e una gran puzza di bruciato. Mi sono precipitato di sotto ancora in pigiama. L’agente Scolaro stava già operando sul posto. Ho chiamato il 112 e i vigili del fuoco, perché sotto l’appartamento c’era tanta gente ma erano tutti concentrati sul salvataggio e nessuno aveva ancora chiamato i soccorsi”. Al piano terra dello stabile poi c’è un ristorante piuttosto noto a Iseo, il San Martino. “C’erano due cuochi già al lavoro, gli abbiamo fatto spegnere tutto e accompagnati fuori, in sicurezza”.
Gli altri appartamenti
Una volta messi in salvo i due ragazzi “la nostra preoccupazione – dice ancora Lamarta – è stata per le altre abitazioni dell’edificio. Nello stabile ci sono infatti altri due appartamenti. I pompieri per telefono mi avevano detto di non fare nulla, che non si poteva sapere cosa stesse succedendo e se c’erano pericoli di esplosione, ma la paura che ci fosse qualcuno intrappolato in casa era troppa. Così, io l’agente Scolaro siamo entrati nel palazzo. Le scale era completamente invase dal fumo. Abbiamo bussato alle porte e gridato di allontanarsi. Fortunatamente all’interno degli appartamenti non c’era nessuno. E quando ne abbiamo avuto la certezza siamo usciti, anche perché il fumo iniziava a essere troppo anche per noi”.
“Ho fatto il mio dovere”
I due ragazzi messi in salvo sono ora sotto osservazioni per controllare i valori alterati dal fumo che hanno respirato, ma stanno bene. “Era spaventatissimi – racconta Scolaro – mi hanno ringraziato in tutti i modi prima di essere presi in consegna dal personale sanitario. Sul posto è arrivato anche il padre di uno dei due, che è il proprietario dell’appartamento, che mi ha ringraziato per aver salvato la vita a suo figlio. Gli ho detto che, insomma, davanti a situazione del genere, con due persone che stavano rischiando di rimanere intrappolati tra le fiamme, ho fatto solo il mio dovere”.