Sono migliaia ogni giorno le persone che si rivolgono ai Comuni e ai servizi gestiti dai 32 soci lombardi della fio.Psd, Federazione italiana organismi per le persone senza dimora. Lo ha ricordato la stessa Federazione in occasione della “Giornata mondiale della povertà“, che ricorre oggi. Nonostante gli sforzi di enti pubblici e privati, sono tanti coloro che si ritrovano nella solitudine, che vivono una vita di abbandono che ha portato a quasi 300 morti in strada in Italia dal primo gennaio, di cui 65 in Lombardia. In diverse giornate, tra cui Bergamo, Treviglio, Milano, oggi si terranno delle iniziative promosse da enti e comuni, ma la fio.Psd evidenzia l’urgenza di misure sostenibili e costanti, che possano garantire assistenza ed autonomia nel tempo.
Secondo la ricerca sulla povertà in Lombardia, pubblicata da PoliS- Lombardia, i ‘senza dimora’ si inseriscono nella folta moltitudine dei residenti in Lombardia che vivono in povertà assoluta, sperimentando una forma estrema di povertà multidimensionale. "L’assenza di una residenza stabile costituisce in effetti il segno visibile di molti altri aspetti retrostanti che hanno condotto a vivere “per strada“ e ad essere “ospite“ fisso o saltuario di strutture di accoglienza pubbliche e private dedicate esplicitamente all’accoglienza di questi “soggetti in estrema difficoltà“. All’origine dell’assenza di dimora vi sono indubbiamente difficoltà economiche, ma non meno pesanti e ingombranti sono gli elementi riconducibili alla difficoltà di avere relazioni interpersonali positive, come nei casi di rottura dei legami familiari, amicali, lavorativi, spesso intrecciati con pre-esistenti o sopravvenienti forme di dipendenza da sostanze psicotrope, disturbi della personalità, patologie invalidanti".
Quanti sono in Lombardia i senza dimora? Il conteggio non è un’operazione semplice, ma i dati disponibili dicono che nelle regioni del Nord sono stati censiti 40.261, tra cui 16.346 afferenti alla Lombardia e alle sue province, equivalenti al 16% del totale. Il numero assoluto varia notevolmente tra le singole province,: solo Brescia e Milano superano le 1.000 unità (rispettivamente 1.442 e 10.117); da solo il capoluogo regionale ospita il 60% dei casi lombardi. Guardando però all’incidenza (senza dimora su 10mila residenti) è più elevata nell’area metropolitana milanese (31 su 10mila), seguita da Cremona (14 su 10mila), Brescia e Como (12 su 10mila); a seguire Pavia, Monza e Brianza, mentre sono meno sotto pressione le province di Bergamo, Lodi, Varese e Mantova, Sondrio. F.P.