DANIELE DE SALVO
Cronaca

Il salvataggio si tuffa dal cielo: corsa contro il tempo in missione a pelo d’acqua

Il Nucleo Sommozzatori di Milano e del Reparto Volo di Malpensa, con i colleghi del comando di Lecco simulano una serie di interventi prima che inizi la stagione dei tuffi e delle crociere in barca .

Il salvataggio si tuffa dal cielo: corsa contro il tempo in missione a pelo d’acqua

Prove di salvataggio in acqua dal cielo per i vigili del fuoco, perché quando c’è di mezzo la vita di chi sta annegando e dei soccorritori, nulla può essere lasciato al caso e bisogna fare presto. Certo, ogni missione è diversa, bisogna sempre saper improvvisare a seconda delle condizioni che cambiano; la conoscenza delle procedure e dei mezzi a disposizione oltre che dei compagni a cui ci si affida segna però la differenza tra il successo o il fallimento, tra il tornare alla base tutti o il rischio di perdere qualcuno. I vigili del fuoco del Nucleo Sommozzatori di Milano e del Reparto Volo di Malpensa, con i colleghi del comando provinciale di Lecco, l’altro giorno per un’intera mattina si sono addestrati in mezzo al lago di Garlate.

È stata un’esercitazione, ma la stagione estiva di tuffi, nuotate e crociere in barca quest’anno comincerà presto e tra poche settimane gli angeli dei laghi e dei fiumi saranno allertati per fronteggiare emergenze vere, in Lombardia e all’occorrenza in Piemonte, in Valle d’Aosta e in altri posti dove ci sarà bisogno di loro bisogno, anche in mare.

"Simuliamo salti operativi dall’elicottero", spiega l’istruttore dei vigili dei fuoco. A due a due i sommozzatori del 115 si tuffano da 5 metri, sebbene siano in grado di saltare pure da 10: "Uno simula il pericolante, l’altro il soccorritore che lo raggiunge, lo afferra e lo imbraga per trasferirlo a bordo dell’elicottero con il verricello, poi si danno il cambio". Facile a dirsi, non a farsi: in acqua mancano riferimenti; se ci si tuffa male la superficie diventa come il cemento; chi sta affogando si agita mentre chi è privo di sensi non può collaborare; le turbine dell’elicottero AW 139 in dotazione ai Draghi lombardi spostano una massa d’aria che sferza la faccia come continue sassate. Per questo l’affiatamento con i due piloti, il tecnico di bordo, che sono tutti vigili del fuoco, così come con i colleghi che forniscono indicazioni radio e assistenza su pilotine e scooter d’acqua è fondamentale. "È molto impegnativo, fisicamente, mentalmente e psicologicamente – racconta Emilio Soldani, 50 anni, sommozzatore esperto dei vigili del fuoco dal 2004 -. Ci addestriamo apposta, non è un gioco, nulla può essere lasciato al caso".