Fase uno: main hospital, con nuovi spazi, nella zona Nord, ad alta intensità di cura. Per realizzare i nuovi spazi, saranno abbattuti satellite e palazzina degli infettivi, ma sarà garantita la continuità assistenziale, con una pianificazione dei lavori che permetterà di lasciare inalterate le prestazioni saniarie. Lo ha assicurato il direttore generale dell’Asst Spedali Civili Luigi Cajazzo, audito in Loggia nelle commissioni Urbanistica e Servizi alla persona per fare il punto sulla riqualificazione del Civile.
L’operazione da 500 milioni di euro era stata annunciata nel 2021 dall’allora assessore regionale Letizia Moratti; a giugno di quest’anno, il Pirellone ha approvato una delibera che prevede uno stanziamento di 274 milioni di euro, di cui 260 statali, poco più di 13milioni dalla Regione, con possibilità di stanziare ulteriori fondi per la seconda tranche. "Non abbiamo elementi per dubitare – ha commentato Cajazzo – del finanziamento della seconda tranche, che non poteva essere approvata già adesso, perché la prima è già molto importante". Le simulazioni con i dati su natalità, invecchiamento della popolazione, ospedalizzazione hanno definito uno scenario in cui, nei prossimi vent’anni, serviranno gli stessi posti letto esistenti oggi, forse anche qualcuno in più. Quanto all’ospedale del futuro, oltre al main hospital, ci sarà un cancer center, un ospedale dei bambini che riunirà tutte le specialità pediatriche (ora sparse tra vari reparti), l’ospedale di giorno e parte di low-care, un centro dedicato alla medicina territoriale e salute mentale, un centro post-acuzie, ed il punto nascita. I tempi sono lunghi: attualmente lo studio di fattibilità, elaborato coinvolgendo i clinici, è al vaglio della Regione; se incasserà il via libera, sarà inviato al Ministero della Salute, che avrà otto o dieci mesi di tempo per esprimersi. Al che si passerà alla progettazione e poi alla gara per la prima tranche.