
Dalle prime sepolture dell’Uomo di Neanderthal fino all’alba dell’agricoltura: un viaggio tra i riti funerari, i cambiamenti sociali e...
Dalle prime sepolture dell’Uomo di Neanderthal fino all’alba dell’agricoltura: un viaggio tra i riti funerari, i cambiamenti sociali e le prime realizzazioni artistiche legate al culto dei morti. Arriva all’Università degli studi di Brescia la mostra itinerante “I primi custodi della memoria. Le sepolture nel Paleolitico“, un’affascinante esplorazione del significato antropologico delle sepolture preistoriche attraverso una serie di calchi, che riproducono con precisione la situazione venuta alla luce durante lo scavo.
Curata da Giacomo Giacobini, Cristina Cilli e Giancarla Malerba, la mostra è stata presentata per la prima volta a gennaio dall’Università di Torino ed è aperta ora a Palazzo Bettoni, una delle sedi amministrative di UniBs, da dove poi proseguirà per le altre Università partner di Unita Universitas Montium; ad organizzarla, il Gruppo di lavoro (Hub) dedicato al Patrimonio culturale con il coordinamento di Irene Giustina e Angelo Mazzù.
La collezione di calchi preistorici torinesi è la più importante a livello internazionale. Tra i calchi esposti si distinguono: la sepoltura del Giovane Principe, con il suo ricco corredo funerario, la sepoltura doppia del Riparo del Romito, un toccante esempio di cura e inclusione, con un individuo affetto da nanismo protetto dalla comunità.
Allestita a Palazzo Bettoni, la mostra è visitabile gratuitamente fino al 13 giugno, dal lunedì al venerdì (10-12 e 14,30-16,30).
F.P.