Chi è Gezim Sallaku, dal barcone all'impero sul lago d'Iseo: calcio, armi, auto, appalti

Raccontava di essere arrivato in Italia dall'Albania, un viaggio della speranza insieme ai profughi, negli anni Novanta. In poco tempo è entrato nel mondo dell'edilizia e della ristorazione. Per la Procura la sua famiglia aveva creato un impero

Brescia, 21 ottobre 2022 - Gezim Sallaku, ora 51enne, raccontava di essere arrivato dall’Albania all’Italia su un barcone di profughi, all’inizio degli anni Novanta. E in poco tempo era diventato una sorta di Roman Abramovic del calcio dilettantistico bresciano: una sorta di magnate che aveva preso la guida del club di calcio dilettantistico Darfo Boario, con acquisti roboanti come l'ex Napoli Inacio Pià. Sallaku, nel frattempo, era attivo anche in altri campi: edilizia, opere stradali, ristorazione. Ma il suo9 nome è finito presto sulle cronache giudiziarie, oltre che sportive. 

I primi arresti

Nell’aprile 2015 l’arresto con l’accusa di riciclaggio e ricettazione. Aveva già avuto guai con la giustizia nel 2002, arrestato anche in quel caso nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Brescia in merito al traffico di auto di lusso rubate e rivendute nell’est Europa. In luglio, l'operazione "Laguna", nell'ambito della quale la Guardia di Finanza aveva fatto finire in manette i fratelli Gezim e Saimir e messo sotto inchiesta 30 persone, tra cui tre funzionari pubblici di Piancamuno e Sale Marasino. Le accuse erano associazione a delinquere finalizzata a reati tributari, riciclaggio, bancarotta fraudolenta e reati contro la pubblica amministrazione.

L'impero

Per la procura avevano creato un impero sulle sponde del lago d'Iseo (sotto sequestro erano finiti beni e quote societarie per 8 milioni) e retto le fila di un sistema di potere capace di pilotare gli appalti pubblici. Nel 2019, altri arresti, ma poi tutti liberi. Il tribunale del Riesame aveva infatti annullato la misura cautelare che per sette componenti della famiglia Sallaku.

Le armi nel muro e l'espulsione

I fermi erano scattati per la detenzione di armi in un buco ricavato all’interno della villa di famiglia a Sale Marasino, sul lago d’Iseo. Lo scorso febbraio Sallaku era stato espulso perché irregolare e "socialmente pericoloso" per via dei numerosi precedenti penali. Ma due mesi dopo la Corte d’appello aveva accolto il ricorso contro il verdetto del tribunale dei Minori che gli negava un permesso di soggiorno per la cura del figlio, 17enne, nato e cresciuto a Brescia.

L'hotel e il bar davanti al tribunale

In queste ore gli sono stati sequestrati quasi sei milioni di euro tra beni mobili ed immobili. Viene ritenuto soggetto pericoloso dagli inquirenti che avrebbero accertato una notevole sproporzione tra il tenore di vita e i redditi dallo stesso dichiarati al Fisco. Sequestrata la lussuosa villa a Sale Marasino sulla sponda bresciana del lago di Iseo e anche l'hotel Villa Kinzica riconducibile a Sallaku. È in corso una perquisizione nel bar davanti al tribunale di  Brescia collegato sempre all'imprenditore.